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Uilm, accordo su cigs per ex Ilva indica nuova prospettiva

Uilm, accordo su cigs per ex Ilva indica nuova prospettiva

Palombella e Gambardella, 'intesa garantisce occupazione'

TARANTO, 26 luglio 2024, 10:57

Redazione ANSA

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"L'accordo sottoscritto al ministero del Lavoro la notte scorsa garantisce i livelli occupazionali ed indica una nuova prospettiva industriale, con la ripartenza di tutti gli altoforni e tuti impianti entro il primo trimestre del 2026, propedeutica alla auspicata transizione verso i forni elettrici. L'accordo sottoscritto non è limitato alla gestione della cigs, ma ha soprattutto un'importante valenza politica perché riconferma da parte di Acciaierie d'Italia in As di la validità dell'accordo del 6 settembre 2018, cosa non avvenuta nell'accordo di cigs 2023 con ArcelorMittal che non abbiamo sottoscritto". Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Guglielmo Gambardella, segretario nazionale e responsabile Siderurgia.
    "Abbiamo preteso - aggiungono - l'aggiornamento del piano di ripartenza con l'inserimento del riavvio dei 3 altoforni ed impegnato l'azienda al riavvio di tutti gli impianti in tutti i siti del Gruppo; anche questo impegno non era stato previsto nell'accordo di Cigs del 2023".
    La trattativa, sostengono i due sindacalisti, "ci ha consentito di abbassare i numeri dai lavoratori da sospendere in cigs dagli iniziali 5.200 a 4.050, di cui 3.500 a Taranto e l'accordo ha sancito che non ci saranno esuberi strutturali, nessun lavoratore verrà messo in cigs a zero ore con l'effettuazione di almeno un giorno al mese di formazione in presenza e la maturazione di almeno un giorno di ferie".
    Alla scadenza dell'intesa, "nel febbraio del 2025, faremo un bilancio - precisano Palombella e Gambardella - per verificare la condivisione di un accordo di proroga. L'accordo raggiunto è sicuramente importante, ma comunque non sufficiente perché rappresenta un piano di salvataggio. Tutto quello che verrà, comprese le manifestazioni di interesse e il bando di gara, non potrà prescindere dalla decarbonizzazione e dagli investimenti sui forni elettrici e sul Dri (preridotto, ndr)". "Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso ci aspettiamo che il governo e i commissari facciano la loro", concludono.
   

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