"Dispiace che non sia stata
ritenuta ammissibile la nostra richiesta di costituzione di
parte civile al processo contro i commercianti accusati di
favoreggiamento alla mafia di Brancaccio. Si tratta di puri
aspetti tecnici che non modificano in alcun modo la nostra
posizione di ferma condanna contro i fenomeni criminali
dell'estorsione e dell'usura e di ferma condanna nei confronti
della mafia. Ma anche di condanna verso chi non denuncia nemmeno
dinanzi all'evidenza".
Lo ha detto Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo
e
vicepresidente nazionale con delega alla legalità.
"La nostra volontà era quella di costituirci perché questa è
una storia molto brutta, il comportamento di questi commercianti
perpetua un sistema che danneggia l'economia sana della città
che negli ultimi anni ha imparato a sviluppare gli anticorpi e
l'impermeabilità alle richieste di pizzo - aggiunge - Anche chi
non denuncia danneggia l'economia sana e contribuisce alla
sovraesposizione delle vittime che hanno scelto di denunciare.
Ribadiamo il nostro invito a denunciare sempre i fenomeni di
taglieggiamento - conclude Di Dio -. Confcommercio sarà sempre
al fianco di coloro che decidono di seguire il percorso della
giustizia, non solo virtuoso ma anche doveroso, mettendo a
disposizione gli sportelli antiracket e antiusura che servono a
supportare le vittime sotto tutti gli aspetti che riguardano
l'accompagnamento alla denuncia".
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