"Le nostre richieste sono
innanzitutto un approccio sistemico, perché questa non è una
crisi congiunturale, è una crisi davvero strutturale". Lo ha
detto Silvia Russo, segretaria generale della Cisl Toscana, al
corteo dei lavoratori del settore moda oggi a Firenze. "Abbiamo
necessità - ha aggiunto - che Confindustria si assuma le sue
responsabilità, che la Regione apra un tavolo complessivo sul
sistema moda e tutta la filiera che lo compone, e che il governo
aumenti lo stanziamento per la Cig in deroga".
"E' una crisi strutturale, non più ciclica - ha osservato
Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana - e ci
preoccupa tantissimo perché non bastano solo gli ammortizzatori
sociali, servono risposte da parte della committenza e delle
imprese, ci devono dire come si potrà andare avanti, come si può
superare questa crisi, perché veramente ora serve uno scatto
importante da parte anche dell'impresa, e non solo delle
istituzioni: hanno fatto grandi profitti negli anni passati, ora
devono dirci cosa fare, non possono lasciare il fiammifero in
mano ai lavoratori e al sindacato".
"Le griffe e il sistema delle imprese - ha sottolineato
Bernardo Marasco, segretario generale Cgil Firenze - devono dare
una risposta con un progetto industriale coerente, e ovviamente
devono essere messi in campo gli ammortizzatori sociali per
evitare che in questa trasformazione che dobbiamo gestire chi ne
faccia le spese siano i lavoratori, perdendo il posto di lavoro,
senza avere poi i volumi produttivi per riprendere il futuro di
questo distretto. Le otto settimane di Cig sono 'acqua fresca':
perché non riguardano il settore della concia, della pelle e
della metalleria, quindi ovviamente di gran parte del distretto;
e perché noi abbiamo bisogno sia di riazzerare i contatori
ordinari, sia di avere settimane straordinarie, perché il 2025
sarà l'anno della riorganizzazione".
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