Pechino ha esortato gli Stati
Uniti ad abbandonare i propositi di indagine in base alla
Sezione 232 sulle importazioni di rame cinesi con il pretesto
della sicurezza nazionale. L'iniziativa, ha affermato il
portavoce del ministero del Commercio He Yadong, è maturata
nonostante un verdetto dell'Organizzazione mondiale del
commercio del 2022 secondo cui le precedenti tariffe americane
sempre in forza della Sezione 232 sui prodotti cinesi in acciaio
e alluminio violavano le regole del commercio globale.
Tuttavia, gli Usa non solo hanno ripristinato le tariffe sui
prodotti cinesi in acciaio e alluminio, "ma stanno procedendo
con una nuova indagine ex Sezione 232 sull'import di rame
cinese, indebolendo di più il sistema commerciale multilaterale
basato sulle regole e scuotendo la stabilità delle catene di
approvvigionamento globali", ha lamentato He, nel corso del
briefing settimanale.
Pechino è un importatore netto di rame raffinato, con solo un
piccolo volume di esportazioni di prodotti in rame. "Le
affermazioni secondo cui la Cina sta usando sussidi e
sovraccapacità per distorcere la concorrenza non reggono
all'esame" dei fatti", ha rivendicato He. Nel caso in cui
Washington dovesse imporre misure restrittive come tariffe
aggiuntive, "la Cina adotterà le contromisure necessarie per
difendere i propri diritti e interessi legittimi".
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