Nel 2024 le esportazioni di tutti i
derivati del pomodoro hanno registrato una buona crescita sia in
volumi che in valore, con aumenti rispettivamente del 6,5% e del
3,8% rispetto all'anno precedente, per un totale di 3 miliardi
di euro. Oltre 2,2 miliardi di tonnellate di conserve, di cui la
maggior parte, oltre il 64%, è rappresentato da pelati, polpa e
pomodorini.
Lo rende noto l'Anicav, che in occasione della seconda
edizione della Giornata nazionale del made in Italy, fa il punto
sulle esportazioni del prodotto. "Quota minore - aggiunge
l'Associazione nazionale industriali conserve alimentari
vegetali - per la passata di pomodoro che, mentre nel mercato
interno è regina dei consumi, si assesta al 21%".
Per quanto riguarda le destinazioni il territorio europeo
resta il principale riferimento, rappresentando oltre il 60% del
valore delle esportazioni. In testa Germania, Regno Unito e
Francia. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato per
l'export extraeuropeo, con una quota del 15%. Il Giappone,
sottolinea Anicav, punto fermo e sesto nel mercato di
destinazione a livello mondiale delle conserve rosse e il
secondo dopo gli Usa se si considerano solo i Paesi
extraeuropei.
"I dati sulle esportazioni - commenta Marco Serafini,
presidente di Anicav - non lasciano spazio a dubbi: le nostre
conserve di pomodoro sono apprezzate in tutto il mondo per
l'elevata qualità della materia prima coltivata dai nostri
agricoltori, che continuiamo a pagare il prezzo più alto al
mondo, e che la nostra industria riesce a processare con elevati
standard garantendo livelli qualitativi e di sicurezza". "Le
nostre produzioni sono quindi difficilmente replicabili dai
nostri competitor, confermandosi come un'assoluta eccellenza del
made in Italy nel mondo", conclude Serafini.
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