"È sicuramente apprezzabile il dato
relativo alla costante riduzione del 'tax gap', che conferma una
tendenza consolidata da anni, ma non possiamo non evidenziare
che il dato della pressione fiscale risulta in aumento. È,
dunque, auspicabile che l'encomiabile e costante opera di
riduzione del 'tax gap' sia destinata in modo tangibile alla
diminuzione della pressione fiscale, in particolare su ceto
medio, imprese e professionisti". È quanto ha affermato il
consigliere tesoriere nazionale dei commercialisti delegato alla
fiscalità, Salvatore Regalbuto, durante l'audizione sul
Documento di Finanza Pubblica 2025, oggi presso le Commissioni
congiunte Bilancio del Senato e della Camera dei deputati,
affiancato dal Coordinatore dell'Area fiscale della Fondazione
nazionale dei commercialisti, Pasquale Saggese.
Per gli esponenti della categoria, "la riduzione della pressione
sul ceto medio è un obiettivo irrinunciabile che deve essere
perseguito poiché, anche per le dinamiche inflattive degli
ultimi anni e la conseguente perdita di potere d'acquisto, la
tassazione del secondo scaglione di reddito, quello che va da
28.000 a 50.000 euro e al quale si applica l'aliquota del 35%,
appare eccessiva. Si tratta, infatti, di redditi lordi che
corrispondono a netti non certamente elevati. In questo
contesto, le ipotesi di lavoro potrebbero essere, anche
attraverso un processo graduale ma costante, sia di ridurre
l'aliquota sia di ampliare il perimetro dello scaglione".
A seguire, tra le richieste dei commercialisti, c'è quella di
"individuare forme alternative, correlate a semplici regole di
fruizione come è accaduto per il Piano 4.0, per l'utilizzo delle
risorse destinate al piano Transizione 5.0 affinché non restino
inutilizzate a causa dell'eccessiva complessità della misura". E
ciò perché, ha detto Regalbuto, "l'andamento del piano
Transizione 5.0 è sensibilmente inferiore alle attese con
conseguente ridotto utilizzo delle risorse programmate a causa
dell'eccessiva complessità della misura e le disposizioni tese
alla semplificazione introdotte dalla legge di bilancio 2025 non
sembrano essere state un volano decisivo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA