"L'educazione affettiva nelle
scuole vede l'Italia come uno dei pochissimi paesi Ue che non ha
questa materia all'interno dei propri programmi scolastici", ha
affermato Latini, secondo cui "c'è necessità di dibattere nei
territori, con le associazioni, con le istituzioni perché questo
argomento così importante, che in 50 anni ha visto 16 proposte
di legge presentate in Parlamento e mai approvate, diventi un
elemento di confronto anche urgente, perché il dramma della
violenza è un dramma che viviamo quotidianamente".
Dall'indagine di Nomisma, secondo la presidente del consiglio
di sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori, "vengono fuori
elementi che dovremmo stare attenti a interpretare:
un'organizzazione come la nostra credo abbia anche il dovere di
farlo e di stare dentro questi temi, che ci appartengono perché
siamo un'organizzazione popolare e non siamo solo un
supermercato".
"Riteniamo che l'educazione degli affetti, che dovrebbe
effettivamente essere anche portata nelle scuole, sia necessaria
un po' in tutto il tessuto sociale", ha affermato a sua volta
Rita Librandi, vicepresidente dell'Accademia della Crusca,
secondo cui "le parole sono la forza più grande che l'uomo ha
per riuscire a interpretare il reale", e per questo l'Accademia
ha voluto analizzare il significato delle parole chiave citate,
"particolarmente rappresentative degli affetti, delle emozioni,
dei sentimenti".
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