Il "marginalissimo" miglioramento
rilevato dalla produzione industriale nel mese di marzo
"conferma il permanere di difficoltà nel manifatturiero". Anche
il ritorno, dopo quasi tre anni, ad una variazione congiunturale
positiva nel confronto trimestrale difficilmente può essere
letta come il segnale di un'inversione di tendenza, in quanto è
imputabile al recupero di gennaio a cui sono seguiti due mesi
non favorevoli. Lo scrive l'Ufficio studi di Confcommercio in
una nota, dopo i dati Istat.
A preoccupare è soprattutto il negativo andamento della
produzione di beni di consumo che, al netto di qualche sporadico
miglioramento per i durevoli, è in progressiva diminuzione e si
colloca ai minimi delle serie storiche. Elemento che conferma le
difficoltà della domanda delle famiglie ad avviarsi su quel
percorso di crescita necessario per garantire uno sviluppo nel
2025 prossimo allo 0,8%, conclude Confcommercio.
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