In Emilia-Romagna dal prossimo
anno saranno circa 500 le aziende, con un volume d'affari
inferiore ai 500 milioni di euro, in possesso dei requisiti per
accedere all'adempimento collaborativo. Le aziende
potenzialmente interessate diventeranno quasi 1.400 a partire
dal 2028, quando la soglia di accesso scenderà a 100 milioni.
Sono questi i dati emersi nell'ambito dell'incontro dal titolo
'Adempimento collaborativo: patti chiari per imprese forti' a
Bologna, con il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, il
presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, il direttore
dell'Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, il comandante
interregionale dell'Italia centro settentrionale della Guardia
di Finanza, Fabrizio Cuneo e la presidente di Confindustria
Emilia-Romagna, Annalisa Sassi.
Confronto preventivo, fiducia reciproca e certezza del
diritto sono i fattori chiave affinché l'adempimento
collaborativo, noto anche come cooperative compliance,
introdotto in Italia dal decreto legislativo 128 del 2015, possa
essere incisivo.
L'obiettivo è quello di promuovere un nuovo modello di
cooperazione trasparente e preventiva tra Fisco e contribuenti.
Rivolto alle imprese dotate di un sistema strutturato di
gestione e controllo del rischio fiscale, prevede un dialogo
costante finalizzato a individuare e risolvere in anticipo le
potenziali situazioni di rischio, contribuendo così a rafforzare
la certezza del diritto e l'affidabilità del sistema tributario.
La soglia dimensionale per l'accesso è stata negli anni
progressivamente ridotta fino a includere, dal 2024, aziende con
volume d'affari di almeno 750 milioni di euro, 500 milioni dal
2026 e di almeno 100 milioni di euro a partire dal 2028, quando
la platea potenziale sarà di oltre 11mila aziende a livello
nazionale. Dopo Bologna, prima tappa di un roadshow sul tema,
il 20 maggio è previsto un incontro a Venezia. Il ciclo di
iniziative si concluderà a settembre, con l'ultima tappa in
programma a Milano.
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