"Dobbiamo promuovere l'omologazione
positiva tra giustizia ordinaria e mediazione, presentandola
come un'unica giustizia con fasi distinte ma di pari dignità. Ma
anche credere nelle riforme, impegnandoci per la loro attuazione
efficace, paragonando l'azione riformatrice ad un dolus bonus,
un'azione positiva volta a risolvere i problemi dei cittadini
attraverso le Alternative Dispute Resolution". Lo ha dichiarato
Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia,
intervenendo al convegno La mediazione civile e commerciale a un
anno dall'entrata in vigore della riforma Cartabia - Esperienze
a confronto e nuove opportunità, ospitato e promosso dalla
Camera di Commercio di Bari.
"Abbiamo voluto organizzare questo incontro insieme alla
Fondazione Aequitas, alla Fondazione Scuola Forense Barese e
col patrocinio dell'Ordine degli Avvocati di Bari - ha
dichiarato la presidente dell'ente camerale barese, Luciana Di
Bisceglie, nei saluti introduttivi - proprio con l'obiettivo di
fare squadra per informare, sensibilizzare e avvicinare ancora
di più le imprese e i consumatori del nostro territorio alla
mediazione civile e commerciale, che presenta non pochi
vantaggi, in termini di tempi e di costi".
Secondo i dati del rapporto Doing business della Banca
Mondiale, come evidenziato dal segretario generale dell'ente,
Angela Patrizia Partipilo, "in Italia i tempi medi per risolvere
una controversia commerciale possono superare i 1.000 giorni
(circa 3 anni), rispetto a paesi come il Regno Unito o gli Stati
Uniti, dove una causa può essere risolta in meno di 300 giorni".
"Inefficienze - ha sottolineato la presidente Di Bisceglie - che
costano al nostro Paese almeno 225 miliardi di euro l'anno,
equivalenti a oltre l'11% del PIL nazionale. Una giustizia più
rapida ed efficiente è un fattore chiave per migliorare il clima
imprenditoriale e quindi contribuire allo sviluppo del tessuto
produttivo dei nostri territori, che si traduce anche in
maggiore occupazione". La Camera di Commercio di Bari,
nell'ambito delle proprie funzioni di regolazione di mercato,
attraverso la propria Camera Arbitrale e della Mediazione,
presieduta dal consigliere Antonio Pinto, da anni offre servizi
qualificati e promuove la cultura della risoluzione alternativa
delle controversie.
Secondo i dati presentati dal presidente del Tribunale Civile di
Bari, Alfonso Pappalardo, nel periodo 2011-2022 si è registrata
una riduzione del 5% del contenzioso proposto ai tribunali
civili, un dato in parte influenzato dalla crisi economica prima
e in seguito epidemiologica da Covid-19. Parallelamente, nello
stesso periodo, si è osservato un aumento significativo delle
procedure di mediazione civile e commerciale, pari al 14% annuo,
con un tasso di accordi raggiunti del 12% e un tasso di successo
nel 2022 del 15%.
"Troppo poco - ha detto Pappalardo -. Ma le materie oggetto
di mediazione obbligatoria nel periodo 2011-2022 ammontavano
solo all'8,5% delle controversie civili. Con la riforma Cartabia
questa percentuale è salita al 20/25%. E nelle procedure di
mediazione dove le parti si sono presentate e hanno deciso di
andare oltre il primo incontro, il tasso di successo è salito al
47%". La riforma Cartabia, dunque, sta facendo bene alla
mediazione, ma per fare sempre meglio il presidente Pappalardo
ha auspicato una vera e propria "cultura della mediazione", che
coinvolga sempre di più la classe forense.
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