"La Turchia è stato il primo
Paese a firmare e ratificare il trattato che porta il nome della
sua città più iconica e, se non modificherà la sua decisione,
sarà il primo Paese a lasciarlo". Così la segretaria generale di
Amnesty International, Agnes Callamard, nel decimo anniversario
dell'apertura alla firma della Convenzione di Istanbul del
Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza
contro le donne e la violenza domestica, da cui il presidente
turco Recep Tayyip Erdogan ha stabilito il ritiro del suo Paese.
Amnesty ha proclamato per oggi una Giornata globale di azione,
sia online che con iniziative di piazza. "Dieci anni dopo la
firma - spiega Callamard - le donne parlano oggi con una voce
sola per chiedere che le autorità turche modifichino una
decisione che metterà a rischio la sicurezza di milioni di donne
e ragazze in pericolo".
In occasione della ricorrenza, il coordinamento di associazioni
locali nato per opporsi alla decisione di Ankara ha inoltre
annunciato una campagna di sensibilizzazione che culminerà con
manifestazioni di piazza il primo luglio, giorno in cui -salvo
retromarce del governo - l'abbandono del trattato da parte della
Turchia diventerà definitivo.
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