Bartolomeo I, il Patriarca
ecumenico di Costantinopoli, ha ricordato come abbia lavorato
assieme a Papa Francesco "per avvicinare sempre più le nostre
Chiese" e "promuovere il dialogo teologico" tra la Chiesa
cattolica e ortodossa. "Abbiamo lavorato con dedizione per
avvicinare sempre più le nostre Chiese. Per promuovere il
dialogo teologico tra di noi. Per superare le difficoltà, ma
soprattutto per far emergere tutto ciò che ci unisce, con la
speranza che questo cammino ci conduca al giorno benedetto in
cui potremo condividere di nuovo insieme il Calice comune", ha
affermato Bartolomeo in un dichiarazione all'ANSA dopo il suo
arrivo a Roma per i funerali di Papa Francesco. Definendo il
Papa come un "fratello", il Patriarca ha sottolineato l'incontro
con Francesco che era in programma nel mese di maggio a Nicea,
cittadina turca oggi chiamata Iznik, in occasione del 1700esimo
anniversario del primo Concilio Ecumenico. "Ora, il fratello
Francesco pregherà per tutti noi dal Paradiso, per l'unità delle
Chiese", ha detto Bartolomeo. "Abbiamo camminato insieme sulla
via del risveglio delle coscienze dei potenti del mondo e di
ogni uomo e donna di buona volontà, di fronte al dramma dei
rifugiati e dei migranti", ha affermato il Patriarca, ricordando
i viaggi assieme a Francesco sull'isola di Lesbo per incontrare
i migranti e dare loro un messaggio di benvenuto. "Condividevamo
le stesse preoccupazioni per la nostra testimonianza come
Pastori, la medesima ansia per la testimonianza delle nostre
Chiese nelle società contemporanee, che si trovano sottoposte a
sfide complesse, ma anche in un mondo segnato da conflitti e
guerre", ha detto Bartolomeo, ricordando anche l'impegno assieme
a Francesco per contrastare "il degrado ambientale e le
conseguenze del cambiamento climatico, frutti amari del nostro
peccaminoso egoismo".
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