Una via modesta nel South Side di Chicago, la stessa area di Barack e Michelle Obama. Al 212 di E 141st Place di Dolton ha trascorso parte della sua infanzia Robert Francis Prevost, papa Leone XIV, e ora davanti a quella che era la sua abitazione sfilano decine di persone per vedere da dove tutto è iniziato.
A una mezz'ora dal centro di Chicago, Dolton è un sobborgo fatto di casette di mattoncini e intervallato da passaggi a livello attraversati dai i treni della Union Pacific, lunghi convogli con il logo 'Building America' e carrozze disegnate con graffiti. La casa in cui papa Leone XIV è cresciuto è stata acquistata dai genitori nel 1949 con un mutuo di 42 dollari al mese. Quell'abitazione è ora al centro del mondo: nonostante la scarsa illuminazione con il calare del sole, diversi curiosi si fermano per scattare foto. "Tutto il pomeriggio c'è stato più traffico del solito", racconta un vicino palesemente orgoglioso dell'elezione del primo papa americano. "E' di umili origini, e lo deve ricordare", aggiunge facendo riferimento alla zona che non ha nulla a che vedere con le immagini del Vaticano che passano da giorni sui media americani.
Dolton di sera è tranquilla. Per le strade ci sono poche persone. I pochi locali sono quasi vuoti, alcuni all'esterno fumano una sigaretta. All'interno del Dolton Food and Liquor Store alcuni fanno acquisti e appaiono annoiati dall'attenzione che la loro cittadina sta attirando. A non nascondere la sorpresa e la gioia è invece John Prevost, il fratello del papa.
"È stato un momento scioccante. Ero al telefono con mia nipote e non riuscivamo a crederci. Poi il cellulare, l'iPad e il telefono di casa sono impazziti", ha raccontato ai media americani. "Abbiamo avuto un'infanzia normale. È un po' strano, ma tutti e tre sapevamo cosa volevamo fare fin da piccoli", ha detto ancora il 71enne che vive a New Lenox ed è ex preside di una scuola cattolica.
E anche Chicago festeggia il 'suo' papa. Il Chicago Tribune apre con il tiolo 'Chicago's pope', mentre il Chicago sun-times con 'Da Pope' ('Il papa' nello slang di Chicago). L'azienda locale Obvious Shirts sta già lavorando alle magliette 'Da Pope'. "Sono ore emozionanti per Chicago e per gli Stati Uniti.
E' motivo di grande gioia. Darà voci a chi non ce l'ha", ha detto durante una conferenza stampa alla Holy Name Cathedral il vescovo Lawrence Sullivan, vicario dell'arcidiocesi della città.
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