Miguel Antonio Rodríguez Díaz, alias
"el Cuchillo", indicato dalla presidente del Perù, Dina
Boluarte, come il principale sospettato del rapimento e omicidio
di 13 lavoratori minerari a Pataz, nel nord del paese
sudamericano, è fuggito in Colombia.
La notizia è stata diffusa dal canale televisivo peruviano
Canal N, che mostrato il documento migratorio di Rodríguez Díaz,
che ha lasciato il suo paese poco dopo che la presidente lo
aveva indicato pubblicamente come il presunto capo dietro il
massacro dei 13 minatori a Pataz.
La fuga di "el Cuchillo" è avvenuta dopo che Boluarte aveva
criticato pubblicamente la procura per averlo liberato dopo il
suo ultimo arresto, nel 2023, per la sua presunta implicazione
in altri crimini, sempre a Pataz.
"Secondo le informazioni che ci arrivano, probabilmente colui
che ha guidato questo brutale omicidio è il cosiddetto
delinquente 'el Cuchillo', catturato dalla nostra Polizia e
rilasciato dal Ministero Pubblico", aveva dichiarato Boluarte,
aggiungendo che "noi catturiamo i delinquenti, li mettiamo a
disposizione della procura generale e loro li rilasciano. Dirlo
non è lavarcene le mani ma solo evidenziare dove sono le
responsabilità".
Ora sul banco degli accusati c'è il ministro dell'Interno,
Julio Díaz Zulueta, e dal comandante dell'Ufficio migratorio,
Armando Benjamín García Chunga, per aver permesso l'uscita
regolare dal Perù di "el Cuchillo" senza che ne fosse impedita o
per lo meno ritardata la fuoriuscita in Colombia.
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