"C'è un paradosso di potere
all'interno del comitato delle Regioni, perchè oggi l'influenza
dei membri è molto più ampia dell'influenza delle istituzioni.
Nel comitato delle regioni siedono i presidenti delle regioni, i
sindaci delle città più importanti, leader locali che poi
tornano a casa prendono delle decisioni e queste decisioni
incidono su milioni di cittadini. Questo è un enorme potenziale
inascoltato del comitato delle regioni". Lo ha detto la
presidente del Comitato europeo delle Regioni, Kata Tüttő,
parlando ai giornalisti a margine della sua visita in Valle
d'Aosta.
"Il mio mandato - ha aggiunto - vuole proprio di sfruttare
questo potenziale inascoltato e portare il comitato delle
regioni ad un nuovo livello nel processo decisionale europeo. E'
un processo a due vie quello con le istituzioni europee: da un
lato il nostro compito è quello di digerire la legislazione
europea perchè sono leggi molto complesse e poi rinviamo alle
istituzioni i nostri commenti su ciò che non è digeribile, ciò
che non può essere trasposto, e questa è una via. L'altra
direzione è quella in cui noi portiamo le esperienze del livello
locale nel processo decisionale. Uno dei motivi per cui mi sono
messa in politica è che sono donna.E quindi ogni giorno vivo
cosa significa quando le esperienze delle donne vengono
accantonate e tolte dalla discussione. Questo porta a tanta
sofferenza non necessaria. Questa è la stessa esperienza che
vivono anche le comunità locali che vengono da tante esperienze
diverse"
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