Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Maradona: per la perizia la morte si poteva evitare

/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

ANSA/ Maradona

Maradona: per la perizia la morte si poteva evitare

La commissione medica punta il dito sui medici Luque e Cosachov

ROMA, 27 aprile 2021, 20:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Maradona: per la perizia la morte si poteva evitare © ANSA/EPA

Maradona: per la perizia la morte si poteva evitare © ANSA/EPA
Maradona: per la perizia la morte si poteva evitare © ANSA/EPA

La morte di Diego Armando Maradona poteva essere evitata. E' questa la conclusione della perizia medica disposta dai giudici che indagano sulla morte del 'Pibe de oro' avvenuta il 25 novembre scorso. A finire nel mirino dei magistrati il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, i medici che avevano in cura l'ex fuoriclasse e che, secondo quanto rivelato da 'Pagina 12', per i quali si ipotizza l'accusa di omicidio colposo, che prevede una pena da otto a 25 anni di reclusione.
    "I suoi occhi sono gonfi come un seno", aveva riferito a Luque il 22 novembre, tre giorni prima del decesso, una delle persone che accudiva Maradona. Il gonfiore era il segnale che Maradona era in una condizione di ritenzione idrica dovuta all'insufficienza cardiaca, sottovalutata dai medici che lo avevano in cura, che ne ha causato poi la morte.
    La commissione medica incaricata dai procuratori Laura Capra, Cosme Irribarren e Patricio Ferrari, coordinati dal procuratore generale John Broyard si è riunita nove volte in questi mesi.
    Nella relazione - si legge su 'Pagina 12' che ne ha fornito alcuni passaggi - si evidenzierebbe che la morte di Maradona era evitabile e che c'e' stata negligenza.
    n primis l'argentino, dopo l'intervento alla testa per l'asportazione di un ematoma subdurale, "è stato portato in un posto inappropriato quando avrebbe dovuto essere ricoverato sotto controllo. Nella casa di Tigre non c'era nemmeno un defibrillatore per un'emergenza cardiaca"; inoltre gli "è stato somministrato un farmaco controindicato per i pazienti con disturbi cardiaci, un antidepressivo che non viene somministrato ai pazienti con aritmia e non sono state prese misure elementari". Nella relazione si punta poi il dito sulle omissioni dei medici come quella relativa agli avvertimenti sulla ritenzione di liquidi, per la quale "non è stato fatto nulla. Maradona trascorreva intere giornate senza alzarsi e non ci fu reazione di alcun genere a questa anomalia".
    L'imputazione per Luque e Cosachov pare scontata, ma i due potrebbero non essere gli unici. Non è chiaro se l'accusa sarà anche per lo psicologo Carlos Díaz, che ha preso decisioni , e sembra probabile che anche gli infermieri saranno accusati ma di reati di livello molto inferiore a quello di omicidio. I pubblici ministeri stanno valutando la situazione dell'avvocato e rappresentante Matías Morla, perché ritengono che avesse un certo controllo della situazione, e avesse scelto i medici per l'argentino. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza