"Senza lo sport, oggi sarei probabilmente un criminale". Da Mike Tyson a Lucas Moura, quante volte un campione ha ammesso di aver trovato una via di fuga da un destino che sembrava segnato grazie alla sua passione.
L'ultimo a raccontare questo percorso è il velocista del Botswana Letsile Tebogo, medaglia d'oro nei 200 metri e argento nella 4x400 metri a Parigi, appena nominato ambasciatore del programma di atletica leggera per bambini della World Athletics.
Un esempio, Letsile, e un simbolo. Il talento, la forza di volontà e la guida di qualche insegnate o allenatore gli hanno permesso di lasciarsi alle spalle un'infanzia difficile in un'ambiente ostile.
Cresciuto da una madre single in un villaggio nel Botswana meridionale, Tebogo è riuscito a sfuggire ad un destino incerto grazie alla passione che fin da bambino ha avuto per il calcio e per lo sport in generale. "Nel quartiere in cui sono cresciuto, c'erano molti criminali. Credevamo che fosse l'unico modo per sopravvivere", ha ammesso in una intervista alla Bbc. Invece, le attività sportive cui ha partecipato a Kanye, una cittadina a 80 chilometri dalla capitale, lo hanno aiutato a stabilire una sana e impegnativa routine quotidiana e a concentrarsi sulla scuola e sullo sport. "Se sei occupato la mattina e il pomeriggio ti stanchi e non hai tempo e voglia di girare per strada la sera ed entrare nelle case della gente", ha detto, facendo capire come avrebbe potuto essere la sua vita.
E invece, l'8 agosto dello scorso anno, correndo in 19''46, Tebogo è diventato il primo campione olimpico africano dei 200 e il primo in assoluto per i suo Paese. Aveva però rischiato di diventare un calciatore: "Ero più un giocatore di calcio, un'ala sinistra, ma i miei insegnanti a scuola mi spingevano a fare atletica, che pure non era popolare in Botswana prima dei Giochi del Commonwealth del 2018, e mi hanno convinto", ha ricordato Tebogo. Bravi insegnanti e bravi allenatori lo hanno salvato e ora lui cerca di ricambiare, e anche in scala più grande. Sta promuovendo un'iniziativa globale che sfrutta il potere dell'atletica per ispirare i bambini di tutto il mondo a essere più attivi. "L'atletica mi ha dato tantissime opportunità e voglio dire ai giovani di credere in se stessi, sognare in grande e amare lo sport", ha affermato la velocista, che gode della stima di Sebastian Coe, il presidente di World Athletics: "Letsilem mostra la strada ad altri giovani atleti. E' sicuro di sé, determinato ma umile e sta già ispirando un'intera generazione di giovani che imparano a integrare lo sport nella loro vita quotidiana".
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