"Trovo che
giudicare uno spettacolo senza averlo visto non sia accettabile.
Uno spettacolo si giudica solo dopo averlo visto e soprattutto
nel rispetto dell'idea del suo creatore che può anche non
piacere ma che non si può censurare a priori. Il teatro è il
luogo ideale della libertà di espressione". Difende così il suo
allestimento Christophe Gayral, regista della Bohème che,
venerdì 14 luglio, inaugurerà la 69/a edizione del Festival
Puccini di Torre del Lago.La nuova produzione propone una nuova
lettura del capolavoro ambientato tra il Natale del 1967 e i
primi mesi del 1968. Scelta che non è piaciuta al
sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha già detto che avrebbe
fatto "qualunque azione per impedire che venga rappresentata una
Bohème in cui la scenografia rappresenta il '68". "Lo faccio non
contro il '68, ma a difesa di Puccini. Perché Puccini l'avrebbe
guardata non capendola", aveva precisato. "Perché - ha sostenuto
Sgarbi - devono essere messe insieme cose che non c'entrano
nulla? Perché si deve indulgere a questa deriva di registi
convinti di essere geni, che sono invece dei totali incapaci che
fanno solo la storia loro perché non vogliono rispettare la
storia vera?".
Gayral si difende spiegando che "il 1968 è stato un momento
emblematico della storia in cui anche giovani come Rodolfo e i
suoi amici, musicisti, filosofi e pittori, hanno voluto credere
in nuovi ideali e nuovi valori. I giovani del '68 come quelli di
oggi cercano certezze per il loro futuro. E' questo messaggio
che vorrei dare con questa mia idea di uno dei capolavori di
Puccini che ha la capacità, dal 1896, di toccare il cuore, sia
che Mimì sia vestita in abiti broccati piuttosto che in
minigonna". "Non ho - aggiunge Gayral - una vera risposta per il
sottosegretario Sgarbi a ciò che sembra piuttosto un attacco
politico mentre la mia è interpretazione artistica e la politica
non deve mai invadere il campo artistico". Dopo il debutto del
14 luglio, repliche il 29 luglio, il 10 e 25 agosto. Sul podio
di orchestra e coro del Festival Puccini ci sarà Alberto
Veronesi. Sul palco Claudia Pavone, Federica Guida, Oreste
Cosimo, Alessandro Luongo, Sergio Bologna e Antonio Di Matteo.
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