Attaccato dalla Lega per il suo
corso di Teorie di genere e queer, ma sostenuto da intellettuali
e accademici schierati a difesa dell'articolo 33 della
Costituzione che sancisce la libertà di insegnamento, il
professor Federico Zappino, docente e ricercatore
dell'Università di Sassari, incassa il premio Visioni attribuito
ogni anno in occasione del Festival dell'italiano a personaggi
che si siano distinti nel campo del giornalismo, della cultura,
dell'arte, dell'imprenditoria e dello spettacolo.
Nella tre giorni fiorentina del Festival, dal 28 al 30
aprile, diretto dal professor Massimo Arcangeli e organizzato
dall'associazione La Parola che non muore, hanno deciso di
assegnare a Zappino il riconoscimento per la sua ricerca quale
"studioso originale e di grande valore e spessore scientifico
delle tematiche di genere".
Prima di lui erano premiati, negli anni, Antonio Ricci,
Cristina Comencini, Enrico Mentana, Corrado Augias, Barbara De
Rossi, Carlo Freccero, Gian Antonio Stella, Lucia Annunziata,
Piergiorgio Odifreddi, Alberto Asor Rosa, Antonio Scurati e
Massimo Cacciari, solo per citarne alcuni.
"Per il coraggio e l'impegno allora dimostrati" il premio
Visioni è stato assegnato anche ad Hector Stephano Picoy e
Matteo Guadagnoli, la coppia di ragazzi omosessuali che
reagirono, rendendo pubblica la loro vicenda, alla brutale
aggressioni subita a Roma da un gruppo di giovanissimi la notte
di Capodanno del 2024.
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