"L'Euregio non consiste solo nei
rapporti politici tra Innsbruck, Bolzano e Trento, eccellenti,
perché parlare di Euregio significa parlare di popoli. Di
comunità e cittadini che hanno lingue diverse ma sono accomunati
dallo stesso concetto di Europa che avevano padri fondatori
dell'Unione come Degasperi e Gruber dopo il disastro dei
nazionalismi e della seconda guerra mondiale". Così il
presidente del Gect (gruppo europeo di cooperazioner
territoriale) Euregio, Ugo Rossi, stamani a Trento nella seconda
giornata della seduta congiunta del Dreier Landtag, nella sua
relazione, poi approvata all'unanimità.
"Un'Europa - ha aggiunto Rossi - il cui motto è 'uniti nella
diversità per la pace e la democrazia'. Se non è così, l'Europa
diventa un puro spazio geografico dai confini incerti dove il
passo dai nazionalismi alla guerra è molto più facile di quel
che si possa immaginare".
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