"La caccia non è solo una
tradizione in Alto Adige, ma fornisce anche un importante
contributo alla conservazione della natura". Lo ha sottolineato
l'assessore provinciale alle Foreste Luis Walcher durante la
cerimonia di consegna dei diplomi ai nuovi cacciatori tenutasi a
Bolzano. "Proprio per questo motivo abbiamo bisogno di uomini e
donne preparati che siano attivamente coinvolti nella gestione
della selvaggina, ha sottolineato Walcher. "I cacciatori
considerano una loro responsabilità la cura e la salvaguardia
della natura e degli animali selvatici. Senza la caccia, si
perderebbe il controllo sulle popolazioni di fauna selvatica e
ciò porterebbe a danni assai rilevanti nell'agricoltura e nella
silvicoltura. La caccia fornisce quindi un importante contributo
alla conservazione delle specie e della biodiversità e
garantisce un utilizzo sostenibile della foresta", ha ribadito
l'assessore Walcher.
L'Alto Adige ha un un sistema venatorio di tipo
riservistico, in cui ogni cittadino ha la possibilità di
esercitare la caccia nel comune di residenza. "In Alto Adige il
totale di cacciatori raggiunge le 6120 unità", ha sottolineato
ieri Günther Rabensteiner, capo dei guardiaccia della provincia
di Bolzano. Il numero di cacciatrici è attualmente di 440, pari
al 7,2%; il numero di donne che fanno parte della comunità
venatoria altoatesina è raddoppiato dal 2006. Nora Pardatscher è
da 15 anni un'appassionata cacciatrice di Appiano: ciò che la
attrae della caccia, come ha sottolineato, è la tradizione e nel
corso degli anni ha imparato migliaia di termini tecnici
riferiti alla caccia. Simon Leander Declara, che esercita la sua
attività venatoria nel Comune di Varna, è un nuovo giovane
cacciatore: come cuoco di formazione, ha ribadito, apprezza la
carne di alta qualità, mentre la passione per la caccia gli è
stata trasmessa dal padre.
All'esame venatorio di quest'anno hanno partecipato 560
candidati; 290 uomini e donne hanno sostenuto l'esame teorico,
236 persone hanno superato l'esame orale, di cui 61 donne, pari
al 25%. Dei 270 candidati, 207 hanno superato la prova di tiro,
ovvero poco più di tre quarti (76,6%), di cui 46 donne, pari al
21%.
Dei circa 7400 chilometri quadrati di territorio dell'Alto
Adige, in quasi 6100 chilometri quadrati si può esercitare la
caccia. La maggior parte della superficie cacciabile è
distribuita in 145 riserve di diritto esistenti, suddivise in
otto distretti venatori. Le 51 riserve di caccia private coprono
circa 100 chilometri quadrati e quindi meno del due per cento
dell'area cacciabile. La caccia non è consentita nel Parco
Nazionale dello Stelvio e lo stesso vale per alcune aree minori
designate come biotopi protetti.
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