Tutela del paesaggio e
qualità dell'olio sono un "binomio imprescindibile" per lo
sviluppo contemporaneo dell'olivicoltura in Umbria. La
differenza tra la risorsa paesaggistica rappresentata dall'olivo
e il valore nutrizionale assoluto dell'olio è stata al centro
dell'incontro "L'Olio di Spello", che si è svolto a Villa
Fidelia di Spello. Promosso dal Frantoio Uccd, che è stato anche
un'occasione per raccontare i risultati dell'annata 2024.
Il giornalista Maurizio Pescari ha sottolineato -
riferiscono i promotori dell'iniziativa - che cresce la qualità
dell'olio ma anche il rischio di abbandono degli oliveti.
L'agronomo e olivicoltore Eugenio Ranchino, ha evidenziato
che "in Umbria l'olivicoltura è molto complessa e, se non è
mediata dalla cooperativa, è destinata ad essere gradualmente
abbandonata".
"La nostra realtà - ha spiegato il presidente Giulio Pepponi
- è nata nel 1947 con 12 soci e oggi, con 510 soci e circa
110.000 olivi, il Frantoio di Spello Uccd rappresenta un modello
virtuoso di cooperazione agricola. Non è solo un centro di
produzione, ma un punto di riferimento per la cura e la
manutenzione degli uliveti, la trasmissione della cultura
olearia e la tutela del paesaggio. Grazie ai servizi offerti ai
soci, infatti, la cooperativa contrasta l'abbandono delle
colline olivate, salvaguardando un patrimonio ambientale,
economico e culturale che rende unico il territorio di Spello".
Gloria Fratini, vicepresidente della Bcc di Spello e del
Velino ha evidenziato: "come istituto di credito, la Bcc di
Spello e del Velino sostiene da oltre un secolo l'agricoltura,
con progetti e finanziamenti anche alla giovane imprenditoria
agricola".
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