"E' essenziale la costruzione di un
fronte ampio, una coalizione progressista e autonomista che
tenga insieme esperienze diverse, ma capaci di convergere su un
orizzonte comune. Una coalizione che dia continuità ai risultati
raggiunti negli ultimi anni sia a livello regionale che nel
governo della città di Aosta, ma che soprattutto sappia parlare
al futuro, al cambiamento, alle nuove generazioni.
È una proposta che rivolgiamo con chiarezza e determinazione
all'Union Valdôtaine, con cui condividiamo un lungo percorso
fatto di visione concreta e radicamento storico nella nostra
Petite Patrie". Lo scrive in una nota il Partito Democratico
della Valle d'Aosta in vista del doppio appuntamento elettorale
di settembre che "impone a tutte le forze progressiste e
autonomiste una scelta di campo chiara e coraggiosa: non è il
tempo delle ambiguità né delle solitudini strategiche".
"Davanti a noi - prosegue il Pd - c'è una destra che si presenta
organizzata, coesa e ambiziosa, con l'obiettivo esplicito di
conquistare il governo della Regione attraverso il traino di
Fratelli d'Italia e di forze civiche satelliti. Una destra che,
a ogni livello, promuove modelli che smantellano lo stato
sociale, privatizzano i servizi pubblici, e negano le
specificità territoriali. La risposta non può essere
semplicemente difensiva né nostalgica: deve essere un passo in
avanti, netto e collettivo, su un terreno programmatico forte e
credibile. Serve un progetto politico che parli di una Valle
d'Aosta moderna, plurale, solidale e profondamente radicata nei
valori dell'autonomia. Un'autonomia che non può essere solo
memoria, ma visione, innovazione, responsabilità".
La proposta è rivolta anche "alle forze della sinistra, del
centro socialista e riformista, a cui chiediamo un patto di
responsabilità, superando i riflessi divisivi e costruendo una
piattaforma programmatica comune, solida e coraggiosa" e "alle
forze del nuovo centro autonomista, con cui condividiamo la
consapevolezza che le grandi riforme non sono più rinviabili:
enti locali, casinò, concessioni idroelettriche, pubblica
amministrazione, e soprattutto la riscrittura del nostro Statuto
Speciale".
"Serve una chiamata alla responsabilità collettiva. Serve una
visione condivisa. Serve la consapevolezza che lo scontro che ci
attende non è solo numerico o tecnico, ma profondamente
culturale e politico. La Valle d'Aosta non può permettersi di
essere consegnata a un blocco conservatore, populista e
identitario che nulla ha a che fare con la nostra storia
politica e civile. Dobbiamo contrastare quel modello con la
forza delle idee: giustizia sociale, sviluppo sostenibile,
diritti, autonomia rinnovata" conclude il Partito Democratico.
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