"Al momento, non abbiamo ancora
notizie del decreto sull'attivazione, tra gli altri, del corso
abilitante per il francese. L'assessorato, con Università Valle
d'Aosta (per l'aspetto sui corsi abilitanti), la Sovrintendenza
degli studi e i sindacati sono impegnati da tempo sulla
questione che riguarda i vincitori del concorso, di cui una
decina nella materia del francese. I limiti derivano dal quadro
normativo nazionale, caratterizzato da ritardi ministeriali e da
decisioni che ci troviamo spesso a subire e che hanno creato
un'incertezza diffusa su tutto il territorio italiano". Così
l'assessore a Sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz,
rispondendo a tre iniziative ispettive presentate dai gruppi
Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Lega Vallée d'Aoste sul
mancato avvio dei corsi di abilitazione per i docenti della
scuola secondaria.
"La mancata emanazione da parte del ministero dei decreti
attuativi necessari all'avvio dei percorsi abilitanti - ha
aggiunto Guichardaz - non ha ricadute negative solo sugli
insegnanti, ma anche sulla programmazione del sistema
scolastico. Il problema, unitamente ad altre criticità, è stato
ripetutamente segnalato ai ministeri competenti che ci
garantiscono che la situazione dovrebbe sbloccarsi nel breve.
L'Università di Torino è disponibile ad attivare i corsi di
francese nella sua sede ma, anche in questo caso, manca il
decreto attuativo".
"La cosa certa è che la confusione è grandissima - ha
commentato il capogruppo di Rv, Stefano Aggravi -. Di fronte a
un tale ginepraio invitiamo il governo, non solo a fare appello
ai gruppi per un intervento sui loro rappresentanti politici
romani, ma a rendersi parte attiva, sensibilizzando prontamente
i nostri parlamentari perché la situazione rischia di
esplodere".
"Bisogna capire - ha osservato il vicecapogruppo di Fi, Mauro
Baccega - se qualche docente rischia di perdere il posto visto
che dovrà andare a fare il corso abilitante addirittura a
Brescia. Si potrà contare su una proroga dei tempi? Per parte
nostra ci siamo già attivati, intervenendo sui nostri
interlocutori romani".
"L'Università della Valle d'Aosta - ha detto Simone Perron
(Lega) - non può davvero attivarsi o manca la volontà politica
di fare questi corsi in loco? Rimaniamo dell'idea che
bisognerebbe andare oltre la 'retorica regional-patriottarda'
ispirata a pensieri autonomisti e attivarsi politicamente in
maniera più incisiva, intervenendo sull'ateneo valdostano
affinché riesca a intercettare e prevedere le esigenze future
della scuola valdostana".
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