"La coesione territoriale non si è
mai compiuta e la prossima settimana sarà creato un intergruppo
per capire come mettere a terra una politica europea della
montagna più concreta che tenga conto non solo dell'agricoltura
ma di tutta una serie di aspetti che caratterizzano i territori
delle terre alte, come ad esempio quello dei sovraccosti in
montagna. Esiste una seria preoccupazione per la gestione dei
fondi di coesione che concretizzano la politica regionale che,
se fossero gestiti in una logica macroregionale, creerebbero una
sorta di triangolazione con Roma mentre noi, da tempo, abbiamo
instaurato dei rapporti diretti con Bruxelles". Lo ha detto
l'assessore regionale agli affari europei, Luciano Caveri,
riferendo in aula sulle attività svolte dalla Regionenel 2024
per l'attuazione delle politiche promosse dall'Unione europea e
in materia di rapporti internazionali.
"Non è tutto rose e fiori il rapporto con l'Ue, chi ha un
approccio di tipo federalista non può non constatare - ha
proseguito - che questa continua a essere un'Europa degli Stati.
Bisogna lavorarci sopra: noi siamo una regione di montagna che
ha sempre sentito il dovere di essere capofila delle politiche
della montagna e se oggi esiste una citazione specifica delle
zone di montagna nei Trattati europei, questo è la conseguenza
di un lungo lavoro svolto anche con il nostro contributo". Per
Caveri, "sono tante le sfide future che ci aspettano e che
avranno ricadute dirette sulla nostra regione come la questione
della cancellazione a partire dal 2026 dei dazi sulle
importazioni di acciaio da Paesi terzi; la gestione
dell'idroelettrico che nella maggior parte dei Paesi europei è
assegnato senza gara; la questione del traforo del Gran San
Bernardo per il prolungamento della concessione e il raddoppio
di quello del Monte Bianco; la digitalizzazione e l'intelligenza
artificiale che sono situati nell'ambito di schemi giuridici
sovranazionali. Altrettanto rilevanti e curiosi sono i rapporti
con Roma che interviene sulla nostra facoltà di gestire la
cooperazione transfrontaliera o per quanto riguarda la
rappresentanza delle Regioni nel Consiglio europeo, prevista da
una legge statale in caso di trattazione di materie di loro
interesse che purtroppo non trova sempre riscontro nella realtà.
Le sfide sono tante e cariche di conseguenze per il futuro".
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