Eroe per i "valori
umani, civili e cristiani" che ha incarnato indossando la divisa
dell'Arma dei carabinieri e per il dono della vita quel 23
settembre 1943 a Palidoro, dove 22 uomini la vita la ebbero
salva dopo essere stati scelti a caso in un rastrellamento delle
truppe naziste per una esecuzione. Questo è stato Salvo
D'Acquisto. Un "esempio" che dà "fecondità alla nostra vita: una
vita che per essere piena, per essere bella, per essere ricca
deve essere fatta di scelte", in particolare "quando la tendenza
a lasciarsi vivere dagli avvenimenti, dalle mode, dagli
influencer di vario genere che popolano le scene sembra
preponderante". Lo ha detto il cardinale prefetto del Dicastero
delle Cause dei santi Marcello Semeraro, che oggi ha presieduto
a Roma, nella basilica papale di San Paolo Fuori le Mura, una
messa a seguito della promulgazione, il 24 febbraio scorso, del
decreto con il quale è stata riconosciuta la venerabilità del
vice brigadiere napoletano ucciso al l'età di 23 anni. Decreto
che il Papa ha autorizzato - ricorda l'Osservatore Romano - dal
Policlinico Agostino Gemelli, dove è ricoverato dal 14 febbraio,
con l'udienza concessa al cardinale Segretario di Stato Pietro
Parolin e a mons. Edgar Pena Parra, Sostituto per gli affari
generali.
Alla liturgia eucaristica, concelebrata dall'arcivescovo
Ordinario militare per l'Italia, Santo Marcianò, hanno preso
parte diverse autorità politiche e militari italiane - riferisce
il quotidiano vaticano - e il comandante generale dell'Arma dei
carabinieri, Salvatore Luongo.
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