La distruzione dell'anello del Pescatore segna l'inizio della sede vacante. Il cardinale Camerlengo alla morte del papa lo sfila dal dito del pontefice defunto e lo spezza alla presenza dei rappresentanti del Collegio dei cardinali. Questo gesto indica proprio il termine del pontificato. Nei secoli scorsi con l'Anello del Pescatore venivano anche siglati i documenti pontifici e il suo essere spezzato era per evitare che venisse utilizzato per usi impropri.
L'anello del Pescatore viene realizzato appositamente per ogni nuovo pontefice. Usualmente è d'oro, c'è il nome del Papa e l'immagine di San Pietro Apostolo che getta le reti per la pesca. Viene detto "del Pescatore", perché Pietro è l'Apostolo pescatore che, avendo avuto fede nella parola di Gesù dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa. Anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli apostoli di prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare gli uomini al Vangelo. Ma papa Francesco ha modificato la tradizione: lo ha voluto d'argento dorato ed al posto delle reti ha scelto che fossero raffigurate le chiavi. Il suo anello è opera di un artista italiano, Enrico Manfrini, morto nel 2004.
L'anello era stato realizzato originariamente in cera per Paolo VI due anni prima della sua morte e poi fu fatto fondere in argento dorato nel 1988 per preservarlo. L'anello era stato conservato dal segretario di papa Montini, monsignor Pasquale Macchi, quindi da monsignor Ettore Malnati. A suggerire la scelta a papa Bergoglio era stato il cardinale Giovanni Battista Re. Il nuovo anello del Pescatore segnerà anche la solenne celebrazione d'inizio del prossimo pontificato: il cardinale Decano del Sacro Collegio lo infilerà all'anulare della mano destra del nuovo Papa che da quel momento lo indosserà sempre.
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