L'Associazione Italiana Familiari
e Vittime della Strada figurerà come parte civile nella nuova
udienza del processo per la morte di Diallo Mamadou Thiana,
fissata all'11 ottobre 2021 L'assise pubblica avrà luogo presso
il Tribunale di Pescara in composizione monocratica, al cospetto
del giudice Virginia Maria Libera Scalera.
Il rinvio a giudizio di Jonathan Di Domizio scaturisce dal
confronto con gli atti di polizia giudiziaria analizzati dal
giudice dell'udienza preliminare, Giovanni De Rensis.
L'imputato, alla guida di un autocarro Fiat Ducato, stava
viaggiando ad una velocità compresa tra i 60 e gli 80 km/h sulla
Catignano-Civitacquana, nella notte tra il 9 ed il 10 luglio del
2019. Erano le 23:40 quando Diallo Mamadou Thiana stava
transitando sul margine destro della strada e fu investito,
finendo tra i rami dove, a causa delle numerose e gravi lesioni
riportate, esalò l'ultimo respiro. Il corpo della vittima venne
ritrovato successivamente. A carico di Di Domizio, l'accusa di
violazione delle regole imposte dal codice stradale, poiché
risultava al cellulare nell'ora in cui si venne a verificare
all'accaduto, oltre all'omissione di soccorso (secondo le
indagini condotte dai carabinieri, l'uomo, dopo l'accaduto, si
recò sul posto due volte, per poi darsi alla fuga). Riversati
sul manto stradale, poco dopo l'impatto, voi erano lo
specchietto retrovisore dell'autocarro, il borsello di Diallo e
diversi frantumi.
"La nostra vicinanza alle vittime della Strada è una realtà che
ha seguito anche nelle sedi giuridiche - afferma l'avvocato
Walter Rapattoni, legale rappresentante nel processo
dell'A.I.F.V.S. -. Il nostro operato è volto a garantire la
giustizia ed a porre l'accento su tutti gli aspetti istruttori e
processuali. E' necessario applicare le pene severe previste
dalla legge sull'omicidio stradale per chi viola il CDS. Nel
caso specifico, la pena che rischia l'imputato potrebbe essere
molto severa, poiché non sono stati scelti riti alternativi".
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