"Le cento novelle di Boccaccio accarezzano psicologia, morale, filosofia.
La materia di queste storie sono le nostre relazioni tra eros, paura e desiderio".
Cantautore, musicista, regista e scrittore, David Riondino è
arrivato all'Aquila per uno degli appuntamenti culturali più
attesi della stagione culturale dell'Università dell'Aquila. La
sua performance, dal titolo "Decameron. Canzoni e Storie", è
inserita all'interno della rassegna culturale dell'ateneo
aquilano "Un anno con tredici lune", così come nella due giorni
di convegno "Paleopatologia della novella dal Medioevo al XVII
secolo".
Lo spettacolo di Riondino offre un costruito di parole e
musica in collaborazione con Maurizio Fiorilla, professore
all'Università Roma Tre e curatore di due edizioni del
capolavoro di Boccaccio, pietra miliare della letteratura
italiana.
"In occasione del settimo centenario della nascita di
Boccaccio - ricorda Riondino - ho collaborato con Fiorilla a un
programma su Radio 3 dal titolo 'Umana cosa', in cui sono
intervenuti studiosi, scrittori, attori, giornalisti e
musicisti. Per ciascuna di quelle puntate ho composto ballate
musicali ispirate alle novelle boccacciane, registrate anche
settimana per settimana. Da lì è nata un'intesa che fa leva sul
fatto che il professore, oltre a essere un titolato filologo,
era anche un ottimo bassista. In scena è brillante e capace,
forte del suo basso Fender. Così abbiamo deciso di esportare il
progetto, portando avanti questa collaborazione". Durante lo
spettacolo, il Decameron viene attraversato nei suoi momenti
strutturali e vengono raccontate le novelle più famose (come
quella di Alatiel, di Tancredi e Ghismonda, di Federico degli
Alberighi, di Madonna Filippa e altre). Un esperimento nel segno
della divulgazione culturale, specie se parte in ambito
accademico.
"Sarebbe opportuno - aggiunge Riondino - che il grande tesoro
letterario che sta nelle biblioteche così come il sapere che si
insegna nelle università, fossero costantemente rielaborati in
forme diverse, non tanto per ridurlo, quanto per avere uno
strumento per farlo circolare. Sono stato di recente a Pavia e
ho collaborato a un'iniziativa dell'ateneo locale in tal senso".
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