Molte ricerche indicano una
maggiore sensibilità e suscettibilità dei soggetti di sesso
femminile al dolore cronico, specialmente a quello di origine
nervosa (neuropatico), rispetto a quello maschile. Oggi uno
studio ne svela la possibile causa: per la prima volta viene
messo in luce il ruolo chiave svolto dal tessuto adiposo nella
regolazione delle risposte infiammatorie e metaboliche
specifiche legate al sesso biologico, gettando luce su alcuni
fattori determinanti che spiegano la maggiore suscettibilità del
sesso femminile al dolore neuropatico.
Lo studio, pubblicato sulla rivista iScience, è stato
condotto congiuntamente dal Consiglio nazionale delle ricerche
con l'Istituto di biochimica e biologia cellulare di Napoli
(Cnr-Ibbc) e l'Istituto dei sistemi complessi di Roma (Cnr-Isc),
dalla Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, dal Centro di Studi
e Tecnologie Avanzate (Cast) dell'Università degli Studi
'D'Annunzio' di Chieti-Pescara e dall'Università Kore di Enna.
Se le divergenze tra maschi e femmine nella risposta al danno
nervoso sono note da tempo, "cosa effettivamente innescasse le
diverse risposte dopo una lesione nervosa era finora ignoto",
spiega Sara Marinelli ricercatrice del Cnr-Ibbc, alla guida del
team di ricerca. "Il tessuto adiposo, organo fino a non molto
tempo fa considerato amorfo - sottolinea - è in realtà
particolarmente dinamico nella comunicazione inter-organo, ed è
capace di regolare, influenzare e modificare numerosi processi
fisiologici e patologici, non soltanto di natura metabolica.
Oggi, abbiamo aggiunto un importante tassello alla comprensione
di questo divario, scoprendo che questo organo partecipa
attivamente alla riparazione di un danno neurologico in modo
sesso-dipendente".
"Queste scoperte - viene sottolineato in una nota - aprono
una prospettiva terapeutica nuova per affrontare i danni nervosi
periferici, anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per
identificare bersagli più precisi e mettere a punto terapie
diversificate a seconda del genere".
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