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Vigili del fuoco morti, i corpi recuperati dopo 50 ore

Vigili del fuoco morti, i corpi recuperati dopo 50 ore

Utilizzate tecniche complesse nella forra del fiume Avello

PENNAPIEDIMONTE, 03 maggio 2025, 19:59

Redazione ANSA

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Vigili del fuoco morti: fallito nuovo tentativo recupero salme - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vigili del fuoco morti: fallito nuovo tentativo recupero salme - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo quasi 70 ore dall'avvio delle ricerche e a oltre 50 dall'individuazione dei corpi, sono stati recuperati i corpi dei vigili del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi di 42 anni, morti nella forra del fiume Avello, a Pennapiedimonte (Chieti), il 30 aprile, mentre erano impegnati in un'escursione: dopo i tentativi falliti, compreso quello di stamattina, a causa delle condizioni ambientali e della portata dell'acqua che non permettevano un recupero in sicurezza, l'operazione è riuscita nel pomeriggio grazie a tecniche complesse messe in atto dagli esperti del Soccorso Alpino.

Civitella e Capone, equipaggiati con delle mute da sub, erano in compagnia di altri due colleghi, Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48 anni: tutti e quattro appartenenti al Comando Provinciale di Chieti erano liberi dal servizio ed avevano scelto quel luogo impervio, in località Balzolo, per un'esercitazione.

L'escursione prevedeva l'attraversamento del canyon che cade a strapiombo sul fiume Avello e l'attraversamento delle acque gelide del corso d'acqua. Secondo quanto emerso da una ricostruzione dell'incidente a Capone sarebbe rimasta bloccata una gamba tra le rocce della forra: gli altri tre vigili hanno tentato di aiutarlo, ma ad avere la peggio, oltre allo stesso Capone, sarebbe stato anche Civitella, trascinato dalla potenza delle acque del fiume, la cui portata era elevata a causa dello scioglimento della neve sulla Maiella. A quel punto, nell'impossibilità di aiutare i colleghi scivolati nella forra, De Panfilis e Buzzelli - finito poi in ospedale per ipotermia e contusioni alle gambe - hanno lanciato l'allarme. I due sono stati soccorsi nella serata di mercoledì, mentre i corpi di Capone e Civitella sono stati individuati la mattina di giovedì primo maggio.

Solo oggi è stato possibile recuperare le salme, dopo che sul posto erano arrivati da tutta Italia esperti del soccorso in forra del Cnsas e, dal Veneto, una squadra specializzata dei Vigili del Fuoco: ad occuparsi della parte più complessa del recupero, nel pomeriggio, sono stati gli esperti del Soccorso Alpino, che operando in sicurezza, sono riusciti ad accedere alla forra lateralmente, dopo i tentativi, tra cui quello di stamani, andati a vuoto a causa delle condizioni ambientali e della portata dell'acqua. Una volta entrati lateralmente, con non poche difficoltà i tecnici hanno raggiunto le barelle su cui erano state messe in sicurezza le salme giovedì scorso. Poi, da monte, una squadra composta da Cnsas, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza ha allestito un sistema di recupero per far risalire le barelle che, una volta fuori dalla forra, sono state trasportate in un punto meno impervio per consentire l'intervento dell'elicottero. Infine il trasporto all'obitorio dell'ospedale di Chieti.

Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo da parte della Procura di Chieti che ha già disposto l'autopsia sui corpi delle due vittime: l'incarico per l'esame medico sarà conferito, molto probabilmente, lunedì.    

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