Le acque superficiali nell'Unione
europea "sono in condizioni particolarmente critiche: meno del
40% dei corpi idrici raggiunge un buono stato ecologico e solo
un quarto un buono stato chimico. Questa situazione è aggravata
dall'impatto del cambiamento climatico, e questi rischi
aumenteranno se non agiamo rapidamente". Lo ha detto la
commissaria europea per l'Ambiente, la resilienza idrica e
un'economia circolare competitiva, Jessika Roswall annunciando
che intende "presentare la mia strategia per la resilienza
idrica già prima dell'estate".
Intervenendo alla presentazione dell'edizione 2025 del libro
bianco "Valore Acqua per l'Italia", la commissaria ha esortato
"l'Unione europea, i suoi Stati membri e le regioni a fare di
più per garantire la sicurezza idrica, ridurre i rischi di
inondazioni e mitigare gli impatti della siccità".
Roswall ha ricordato che "solo in Italia, nel 2024, ci sono
stati oltre 350 eventi meteorologici estremi, quasi un aumento
del 500% in un decennio. Numeri impressionanti che influenzano
le nostre vite" ha rilevato ricordando di aver presentato "poco
più di un mese fa tre importanti relazioni sulla situazione
delle acque europee".
Anche i paesi piovosi come Belgio o Paesi Bassi stanno
affrontando la sfida della scarsità idrica, ha proseguito:
"Perfino in Svezia, il mio paese d'origine, l'acqua non può più
essere data per scontata. Dobbiamo ripensare la gestione
dell'acqua. Ci sono diversi punti da cui iniziare: ad esempio, i
permessi di prelievo idrico, che spesso non sono allineati con
la reale disponibilità dell'acqua nei bacini idrografici. Il
prezzo dell'acqua è raramente utilizzato per aumentare
l'efficienza e parliamo poco della priorità d'uso dell'acqua.
Dobbiamo investire di più nelle soluzioni basate sulla natura -
ha sottolineato la commissaria - tra le più efficaci e
convenienti per ridurre i danni da siccità e alluvioni. I suoli
sani sono il nostro più grande serbatoio per conservare l'acqua
dolce, ma oltre il 60% dei suoli europei è degradato. È un
grande rischio". Quanto alle soluzioni adottate sinora, "i
rifiuti sulle spiagge in Europa si sono ridotti di quasi il 30%,
e il consumo idrico domestico è diminuito del 3% annuo tra il
2017 e il 2021. Questo può sembrare poco, ma significa milioni
di litri risparmiati ogni anno nell'Ue.
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