L'ampio uso degli agrofarmaci e le conseguenze sulla salute pubblica.
La
produzione di carne e il suo impatto sulla crisi climatica. A
Yeast Photo Festival i fotografi puntano l'obiettivo su sistemi
di produzione, filiere, consumi che stanno alterando il
complesso rapporto tra uomo e ambiente. La terza edizione del
festival - From Planet to Plate - a Matino e nel Salento, dal 19
settembre al 3 novembre presenta 15 progetti, tra reportage,
documentari, sperimentazioni e contaminazioni visive, per
favorire una riflessione da molteplici punti di vista sul
consumo consapevole del cibo.
"In questa edizione - afferma Edda Fahrenhorst, direttrice
artistica di Yeast Photo Festival - ci concentriamo più che
mai sulla questione che riguarda l'impatto delle abitudini
alimentari individuali sul nostro Pianeta, e non solo, anche su
come il consumo di cibo degli esseri umani abbia un effetto in
ambito sociale e, non ultimo, sulla crescente catastrofe
climatica".
Il tema della salute è al centro del lavoro di Pablo E.
Piovano. fotografo documentarista argentino che in tre anni ha
esplorato il Nord, il Centro e le coste dell'Argentina,
percorrendo 15mila km. Il risultato è The Human Cost, dove
denuncia le gravi conseguenze sulla salute umana dovute all'uso
degli agrofarmaci, come il glifosato. In mostra per la prima
volta in Italia l'intero corpus fotografico.
Dove viene prodotto il nostro cibo? E come viene distribuito
nel mondo? In Food for Thoughts - esposto per la prima volta in
Italia, il fotografo e regista Kadir van Lohuizen segue
l'intero processo in Kenya, Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati
Arabi Uniti, Cina e Paesi Bassi, suo Paese d'origine, e indaga
sull'impatto che il nostro consumo alimentare ha sull'ambiente,
sulla salute pubblica e sull'economia. Ambiente che in Messico è
sottoposto all'enorme pressione delle coltivazioni estensive
dell'avocado.
Il regista tedesco Axel Javier Sulzbacher ha documentato in
Green Shades - in mostra per la prima volta in Italia - non solo
la devastazione delle foreste, abbattute per far posto ai campi,
ma le infiltrazioni dei cartelli della droga, attratti dagli
enormi profitti.
Il complesso rapporto tra uomo e ambienta è al centro del
lavoro di di Seif Kousmate. 'L'artista visivo cresciuto nel Sud
del Marocco, ha approfondito conoscenza della vita intorno alle
oasi, attraverso nuovi processi e narrazioni visive. Il
risultato, dopo 4 anni di ricerca, è Waha واحة - oasi in
italiano - esposto per la prima in Italia. (ANSAmed).
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