Lo scrive su Ynet l'analista israeliano Avi Issacharoff, meglio conosciuto all'estero come uno degli autori della popolare serie Netflix Fauda.
Il commento è uno dei tanti
apparsi oggi sui media del Paese che vedono nella nomina di
Sinwar a capo politico di Hamas una svolta in peggio, specie per
la situazione degli ostaggi prigionieri a Gaza.
"Hamas sta di fatto diventando un movimento individuale.
Sinwar ha dimostrato con le sue azioni anche prima della guerra,
e certamente dopo il 7 ottobre, di essere più estremista degli
estremisti tra i membri di Hamas, più crudele e sofisticato
della maggior parte dei miliziani della Striscia", afferma
Issacharoff. "Il suo nuovo ruolo simboleggia il percorso che
Hamas ha scelto di seguire: è un movimento di un uomo, con la
sua visione, in altre parole Sinwar dice a tutti gli altri alti
funzionari di Hamas: sono io alla guida". Non solo: "La
decisione segna di fatto la sottomissione dell'intero Ufficio
politico a Sinwar. Se fino a ieri sera c'era una certa
separazione, o decentramento dei poteri, una divisione delle
posizioni tra gli alti funzionari all'estero (Haniyeh e altri) e
quelli a Gaza, ora l'intero movimento è allo sbando nonostante
Sinwar a Gaza, anche sul piano ideologico", afferma l'analista.
E rincara: "Non ci sarà nessuno che oserà nemmeno contestare
l'onnipotente leader, che vede in se stesso il salvatore, forse
addirittura il Messia dei palestinesi. Farà di tutto per
rafforzare la sua posizione finché sarà vivo e neutralizzare
qualsiasi minaccia senza esitazione". Secondo Issacharoff, "per
molti versi Hamas, scegliendo una persona così, sta
ideologicamente correndo in una direzione ancora più estrema
anche rispetto a quella sostenuta finora". (ANSAmed).
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