"La nostra priorità è il rispetto per le famiglie e la massima accuratezza nell'identificazione. Faremo tutto il possibile per fornire risposte certe nel minor tempo possibile', ha dichiarato Nurit Bubelil, responsabile dei laboratori dell'istituto. Gli scienziati metteranno in campo tutto l'apparato di conoscenze scientifiche e teconologiche, particolarmente avanzato in Israele. Il direttore dell'Istituto, Chen Kugel, ha spiegato che il processo di identificazione si baserà su tecnologie avanzate, tra cui test del Dna, analisi dentali e confronto di dati biometrici. "Il primo esame sarà una scansione radiologica, seguita da un'ispezione forense. Se possibile, analizzeremo anche la struttura dentale e confronteremo il Dna con i campioni prelevati in passato", ha dichiarato.
Oltre all'identificazione, l'istituto tenterà di determinare la causa del decesso, anche se il dottor Kugel ha precisato che ciò potrebbe non essere sempre possibile, specialmente se i cadaveri sono in condizioni deteriorate. "Faremo tutto il possibile per fornire alle famiglie risposte chiare su ciò che è accaduto ai loro cari", ha aggiunto. Una commissione speciale composta da esperti forensi, rappresentanti delle forze di sicurezza e autorità religiose valuterà tutti gli elementi disponibili per confermare ufficialmente l'identità delle vittime. Il ministero della Salute ha confermato che non sarà effettuato alcun riconoscimento preliminare prima dell'arrivo all'Istituto, e che i corpi saranno trasferiti direttamente ad Abu Kabir una volta attraversato il confine con Gaza. Bubelil ha spiegato che la durata del processo dipenderà dalla quantità di campioni disponibili e dallo stato di conservazione del Dna: "Il riconoscimento potrebbe richiedere diverse ore, ma miriamo a completarlo entro 24 ore, salvo casi eccezionali", ha affermato.
(ANSAmed).
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