(di Francesca Chiri)
ROMA - Due mostre di esordio aprono una nuova stagione al Maxxi che sotto l'insegna del Mediterraneo mette in mostra un suo nuovo canone di approccio all'arte, all'architettura e al design. Dal 10 novembre, e fino a primavera, aprono due mostre che offrono due letture simmetriche della cultura che dal Mare Nostrum si irradia nelle radici dell'arte contemporanea. C'è la grande retrospettiva dedicata a Riccardo Dalisi (Potenza 1931 - Napoli 2022), a un anno dalla scomparsa, e un omaggio a Mimmo Jodice con un nucleo di fotografie della serie Mediterraneo che sono frutto di un'acquisizione del Maxxi. Entrambi i progetti sono parte della nuova programmazione del Maxxi Architettura il cui dipartimento è ora guidato da Lorenza Baroncelli e che con la proposta su Dalisi apre le porte del museo al design contemporaneo, o quello che gli esperti chiamano anche "anti-design".
"La nostra sfida è quella di considerare il museo al pieno delle sue potenzialità ed essere consapevoli che la programmazione culturale è uno strumento di diplomazia culturale. Una responsabilità da interpretare con drammaticità e fantasia, proprio come ci insegnano i due artisti" dice il direttore del Maxxi, Alessandro Giuli.
Poliedrico progettista, Dalisi viene riscoperto dal Maxxi con una grande retrospettiva, "Radicalmente", che è anche un riconoscimento ad una figura rimasta ai margini della cultura accademica. Anticonvenzionale, rivoluzionario, i suoi lavori si sono mossi liberamente tra architettura e design, arte e artigianato, partecipazione e impegno sociale, ricerca accademica e tradizioni popolari. Progetti radicati a Napoli e che prendono il via dai lavori svolti al Rione Traiano dove Dalisi incoraggiò nei primi anni '70 i ragazzi di strada a progettare arredi ed elementi architettonici, utilizzando materiali semplici come legno, spago e fili di metallo. Un lavoro documentato, tra l'altro, dalle foto di Mimmo Jodice mostrate proprio all'interno della mostra su Dalisi. Di tutt'altra natura, invece, i lavori esposti nello spazio dedicato a Mimmo Jodice che raccontano di un'altra fase di lavoro di quello che è stato uno maggiori interpreti della fotografia contemporanea e che, a partire dagli anni '80, si concentra invece ad esplorare i temi dell'antico, della memoria, delle origini, con visioni che si collocano al di fuori dalla realtà. Le foto esposte fanno parte del progetto Mediterraneo di cui 7 esemplari "vintage" sono entrati a far parte della Collezione di Fotografia del Maxxi Architettura grazie al contributo degli Amici del Maxxi.
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