L'evento riunisce i ministri competenti in materia migratoria dei "Paesi membri del Processo di Khartoum", insieme a rappresentanti di alto livello e stakeholder internazionali, per rafforzare il "dialogo e la cooperazione" in tema di migrazione e mobilità.
Lo
riferisce il sito dell'Ufficio stampa del Governo egiziano.
La conferenza punta a consolidare i risultati finora
raggiunti, affrontando le principali sfide e opportunità nella
gestione delle migrazioni, viene evidenziato nel testo.
L'obiettivo è promuovere soluzioni sostenibili, potenziare i
partenariati e favorire la collaborazione a livello regionale.
Il "Processo di Khartoum" coinvolge 40 Stati membri, tra cui
"l'Unione europea, la Svizzera, la Norvegia, i Paesi del Corno
d'Africa, i Paesi dell'Africa orientale, la Commissione europea
e la Commissione dell'Unione africana, ricorda la nota. Ne fanno
parte anche organizzazioni internazionali come l'Organizzazione
internazionale per le migrazioni (Oim), l'Ufficio delle Nazioni
Unite contro la droga e il crimine e l'Agenzia delle Nazioni
Unite per i rifugiati". Lanciato il 28 novembre 2014 a Roma, il
Processo è una piattaforma di cooperazione politica tra i Paesi
lungo le rotte migratorie tra il Corno d'Africa e l'Europa. Mira
a "stabilire un dialogo continuo" per migliorare la gestione dei
flussi, sostenere progetti concreti contro il "traffico di
esseri umani e il contrabbando di migranti", e rilanciare la
collaborazione tra Paesi di origine, transito e destinazione,
scrive ancora l'Ufficio stampa. La riunione si svolge alla Nuova
Capitale Amministrativa che sta sorgendo circa 60 km a est del
Cairo. (ANSAmed).
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