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Onu, a Gaza ordigni esplosivi mettono a rischio la popolazione

Bonifica difficile a causa di milioni di tonnellate di detriti

13 marzo 2025, 11:57

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(ANSAmed) - ROMA, 13 MAR - La presenza diffusa di ordigni esplosivi nell'enclave palestinese continua a mettere in pericolo vite umane.

Lo denuncia l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari sulla base dei dati del Servizio per l'azione contro le mine che ha registrato un forte aumento del numero di vittime causate da ordigni esplosivi.

Nonostante i dati limitati, dall'inizio del 2025 e fino al 10 marzo sono stati registrati 18 incidenti che hanno provocato tre morti e 38 feriti. Tra le vittime, due bambini sono stati uccisi e 18 sono rimasti feriti.

La maggior parte degli incidenti si sono verificati dopo il cessate il fuoco e sono stati dovuti al ritorno degli sfollati in edifici danneggiati e in aree precedentemente inaccessibili.

Il rischio di incidenti resta alto, riferisce l'Onu, perchè sono migliaia le bombe e le munizioni ancora sepolte in profondità e non esplose e non si è ancora in grado di effettuare la bonifica e lo smaltimento degli ordigni per mancanza di risorse e delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti. A peggiorare la situazione ci sono inoltre milioni di tonnellate di detriti dovute alla distruzione di strade ed edifici causata dalla guerra. La stima è tra 41 e 47 milioni di tonnellate di detriti di cui 2,3 milioni di tonnellate potenzialmente contaminate dall'amianto.

La Banca Mondiale ha rilevato che l'80% della rete stradale è stata danneggiata o distrutta. Inoltre, sono state rase al suolo 292.000 unità abitative, pari a oltre il 60% dell'intero patrimonio immobiliare. Inoltre, un aspetto fondamentale della bonifica dei detriti è "la dignitosa rimozione e documentazione di circa 10.000 corpi sepolti sotto le macerie" riferiscono le agenzie Onu. (ANSAmed).

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