TEL AVIV - Un migliaio di residenti di Gaza ha lasciato la Striscia dall'inizio del mese e si prevede che altri 600 partiranno questa settimana. Lo riferisce il notiziario della tv pubblica israeliana Kan, dopo che, in base all'accordo tra Israele e Hamas, è stato consentito a intere famiglie di partire insieme a un parente che lascia Gaza per ricevere cure mediche.
Secondo Kan, già 35.000 abitanti di Gaza se ne sono andati definitivamente. I gazawi che possono lasciare la Striscia sono residenti che necessitano di cure mediche e le loro famiglie, residenti con doppia cittadinanza, cittadini con visto di soggiorno rilasciato da un Paese terzo in base all'accordo tra Israele e Hamas. Israele ha deciso di aprire i varchi, consentire a intere famiglie di lasciare Gaza e di aiutarle a farlo istituendo un ufficio presso il ministero della Difesa.
L'emittente riporta che il giorno prima della partenza, i residenti vengono portati a un punto di ritrovo, poi al valico di Kerem Shalom vengono sottoposti al controllo di sicurezza dello Shin Bet. Dopo l'ispezione, proseguono verso il valico di Rafah, il ponte di Allenby o l'aeroporto di Ramon. Secondo Kan è stato detto loro che se avessero lasciato le loro case, non era certo che avrebbero potuto farvi ritorno, a causa della situazione a Gaza.
Nel fine settimana, il governo ha confermato la creazione dell'Ufficio per l'emigrazione volontaria, che secondo Katz faciliterà la partenza "sicura e supervisionata" dei cittadini di Gaza, in linea con il diritto israeliano e internazionale. La direzione, che opera sotto il ministero della Difesa, si coordinerà con le organizzazioni internazionali e gestirà la logistica nei valichi di frontiera designati, oltre a supervisionare le infrastrutture per i trasferimenti via terra, via mare e via aria. Il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich - riferisce il Jerusalem Post - ha proposto una tempistica che arriva fino al trasferimento di 10.000 abitanti di Gaza al giorno. I critici del programma di Smotrich in Israele avvertono che il programma rischia di trasformarsi in un sfollamento forzato, mentre nessun Paese terzo ha ancora accettato pubblicamente di assorbire un gran numero di rifugiati. Ieri, durante la riunione di governo, i ministri hanno approvato la separazione formale di 13 quartieri della Cisgiordania in insediamenti indipendenti, aumentando le tensioni nei territori occupati.
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