"Riconoscere uno Stato che non c'è è soltanto un esercizio oratorio che provoca effetti negativi, non provoca effetti positivi", afferma. "I Paesi che lo hanno riconosciuto non hanno avuto alcun effetto. Io voglio riconoscere lo Stato palestinese, vuol dire che ci deve essere l'unificazione tra Cisgiordania e Gaza, che deve esserci un'autorità che sia una vera autorità che governi il Paese, e che poi sia riconosciuto da Israele e che riconosca Israele. Quindi il percorso è quello dell'Autorità Nazionale Palestinese che noi sosteniamo con grande convinzione", ha proseguito.
Su Israele e Gaza "La nostra posizione è sempre quella del cessate il fuoco", continua Tajani. "Continuiamo a dire quello che pensiamo, non abbiamo mai cambiato posizione. Stiamo facendo tutto ciò che è possibile, soprattutto per gli aiuti umanitari che sono quelli di cui c'è più bisogno in questo momento perché la popolazione civile è arrivata dallo stremo".
Dopo gli ultimi annunci, c'è una linea rossa che Israele non dovrebbe superare? "La nostra posizione - ribadisce il ministro - è sempre quella di aiutare la popolazione civile ad evitare un peggioramento della situazione. Noi siamo estremi difensori del cessate il fuoco, liberazione degli ostaggi, fine delle sofferenze della popolazione civile, che non ha nulla a che vedere con Hamas". (ANSAmed).
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