Due persone ritenute
affiliate alle cosche di 'ndrangheta Libri e Morabito sono state
condannate dal gup distrettuale di Reggio Calabria, Francesco
Campagna, con l'accusa di tentata estorsione, aggravata dal
metodo mafioso.
I condannati sono Antonio Riccardo Artuso, di 45 anni, e Bruno
Scordo, di 39, ai quali sono stati inflitti, rispettivamente, 8
anni e 6 anni ed 8 mesi di reclusione. La pubblica accusa, nel
processo, é stata rappresentata dal sostituto procuratore della
Dda Sara Amerio.
Il gup Campagna ha anche condannato per favoreggiamento
personale i titolari dell'"AB Impianti", la ditta che avrebbe
subito il tentativo di estorsione e che gestisce la manutenzione
delle condotte idriche e del gas. Si tratta dei coniugi
Francesco Benedetto, di 53 anni, e Caterina Tripodo, di 32,
condannati, rispettivamente, a 3 anni e 4 mesi e 2 anni e 8 mesi
di reclusione. La coppia, secondo l'accusa, dopo essersi rivolta
alla Guardia di finanza per riferire del tentativo di estorsione
subito, non aveva formalizzato la denuncia nei confronti dei
responsabili.
Scordo, tra l'altro, all'epoca dei fatti, risalenti al 2017, era
dipendente della "AB Impianti". L'accusa che gli veniva
contestata, in particolare, era quella di avere fatto da tramite
tra i titolari della ditta ed i loro presunti estorsori.
Secondo quanto é emerso dalle indagini della Guardia di finanza,
dirette dalla Dda reggina, Artuso, avvalendosi della complicità
di Scordo, si sarebbe presentato in due occasioni nei cantieri
della ditta, impedendo agli operai la prosecuzione dei lavori
fino a quando i titolari non avessero soddisfatto la richiesta
estorsiva.
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