"Ancora una volta, come bomba ad
orologeria, deflagra una 'nuova' indagine della Procura Dda di
Catanzaro, già retta da Nicola Gratteri, tacciata nei miei
confronti di 'chiaro pregiudizio accusatorio' dalla Suprema
Corte di Cassazione. Questo pregiudizio mi perseguita da più
anni ormai e, non pago di ricevere assoluzioni su assoluzioni,
proscioglimenti e decreti di archiviazione, per tenere desto
l'interesse su di me, a distanza di bene sei anni dai fatti,
notifica una nuova indagine". Lo afferma, in una nota, l'ex
presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in relazione
alla notifica della conclusione indagini presunte irregolarità
nell'assegnazione di incarichi in ambito regionale.
"Che sia abnorme la contestazione nei miei confronti, unica
peraltro, inserita in un contesto che riguarda decine e decine
di contestazioni ad altre persone - aggiunge Oliverio - lo
evidenzia la lettura del capo di imputazione. Avrei istigato un
dirigente alla fine di un anno di proroga di contratto di 2
(due) co.co.co. Falso presupposto e falsa affermazione. A meno
che non si voglia sostituire la Procura alla normale
amministrazione di una Regione o di qualsivoglia altro Ente. Con
me si è tentato, senza successo e con pregiudizio accusatorio,
più è più volte. Quello che in questo caso indigna ulteriormente
è che la bomba congegnata è a scoppio ancor più ritardato.
Insopportabile, al di fuori da ogni norma processuale, che
esige, a contrario, una celerità di giudizio. Se si inizia con 6
anni di ritardo, per colpevolissime strategie dilatorie, è una
pessima giustizia. Ai calabresi ormai tristemente nota".
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