"In questo momento provo
due sensazioni contrastanti che si fanno forza nell'anima con la
stessa intensità. La prima è di lasciare perdere tutto, perché
evidentemente qualcuno ha forti preoccupazioni rispetto agli
ideali che porto avanti. L'altra sensazione è quella che mi
spinge a continuare perché so che il nostro lavoro a Riace è
importante, dopo gli anni bui in cui ha governato la Lega e il
centrodestra, per perseguire un sogno di solidarietà di cui sono
testimone". È il commento del sindaco di Riace Mimmo Lucano
appresa la notizia che la prefettura di Reggio Calabria ha
avviato la procedura per la sua incandidabilità e, quindi,
decadenza in seguito alla condanna per falso, rimediata nel
processo "Xenia" a 18 mesi di reclusione con pena sospesa.
"Non sono mai scappato davanti alla legge e non lo farò
nemmeno questa volta - ha aggiunto Lucano che è anche
europarlamentare di Avs -. Ovviamente, a scanso di equivoci, non
ho alcuna intenzione di mollare. Rivendicherò le mie ragioni in
ogni sede per il rispetto che provo nei confronti dei cittadini
di Riace che hanno votato un sindaco e un progetto che non è
certamente quello di chi spera, per motivi che nulla hanno a che
vedere con la politica, di ribaltare l'esito delle elezioni
sfruttando una legge tutta da interpretare. Evidentemente nel
centrodestra c'è chi pensa che la legge Severino sia una legge
giusta solo se riguarda Mimmo Lucano. Mi conforta che secondo i
miei legali, la condanna che ho subito non rientra tra quelle
che prevedono la decadenza. Detto questo, ho affrontato 7 anni
di processo sapendo, da innocente, che potevo rischiarne quasi
il doppio di carcere. Affronterò anche questa situazione".
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