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Andò a teatro con 'Ferito a morte' di La Capria

Andò a teatro con 'Ferito a morte' di La Capria

Lavoro spettacolare, elegante, intenso, con ottimi attori

ROMA, 20 ottobre 2022, 12:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una sfida riuscita, uno spettacolo di gran fascino e qualità questo 'Ferito a morte' che Emanuele Trevi ha adattato con lavoro creativo e di ottimo cesello dall'omonimo romanzo di Raffaele La Capria, scomparso pochi mesi fa, alla vigilia dei 100 anni, cui quindi è anche un omaggio questo lavoro con la regia di Roberto Andò, elegante e di grande effetto, grazie anche a scene e luci di Gianni Carluccio e video che rendono sempre presente il mare di Luca Scarzella, più un gruppo di bravissimi attori, davvero ottimamente guidati.
    Il romanzo, che vinse il Premio Strega per un solo voto nel 1961 facendo discutere per la novità del suo impianto, è difficile da raccontare e, come dice anche Andò, si può solo riferire che è l'ultima giornata a Napoli di Massimo De Luca nel 1954 (ma nello spettacolo le date non hanno importanza, volendo rendere una situazione esemplare di un certo sud che è valida anche oggi) in cui tornano, ma non con un ordine cronologico, i ricordi di una vita dal tempo della guerra e dei bombardamenti sino al grande pranzo domenicale in casa De Luca, che diventa un po' il momento centrale e emblematico del racconto.
    C'è la mamma di Massimo (un perfetta Gea Martire), sempre nevrotica e che cerca di placare gli animi per far finta di nulla; la nonna (imperdibile Aurora Quattrocchi) che rievoca i fasti e amori del ricco passato; il fratello Ninì (un misurato Giovanni Ladeno), nullafacente e dedito al gioco in uno dei due grandi e esclusivi Circoli di Napoli; lo zio Umberto (Marcello Romolo); il professor Gaetano (Paolo Cresta) che parla del suo voler andare a Milano un po' come fosse l''A Mosca!' cechoviano; il padrone di casa (Giancarlo Cosentino), oltre alla cameriera Assuntina (brava Clio Cipolletta). E' tutto un generale chiacchiericcio tra passato e presente, tra illusioni e indolenza, tra rinfacci e pretesti, e più volte i vari commensali si scambiano i posti ai tavoli, come per un cambiare di punti di vista, senza però che nulla cambi davvero.
    Applauditissimo la sera della prima al Mercadante, dove resta sino al 30 ottobre, lo spettacolo sarà poi a novembre, nell'ordine, a Modena, Torino e Perugia, a gennaio a Roma e Milano e Cesena, a febbraio a Genova.
   

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