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A teatro Maccarinelli sulla zattera di Gericault

A teatro Maccarinelli sulla zattera di Gericault

bella narrazione su nascita d'un capolavoro,testo di Carlo Longo

NAPOLI, 29 ottobre 2022, 17:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bello spettacolo di tensione emotiva e narrativa questo ''La zattera di Gericault'' nella messinscena di Piero Maccarinelli, grazie alla temperie romantica, alla metafora del naufragio e alla capacità dell'autore, Carlo Longo, di mettere insieme fede e ustioni dell'artista creatore con una storia tutta colpi di scena da drammone appunto francese, tra amori illeciti, figli illegittimi, tradimenti della fiducia, senso di colpa e ricerca della salvezza nella pittura durante la restaurazione post Waterloo. Produzione del Teatro di Napoli, lo spettacolo, che ha debuttato al San Ferdinando, si replica sino al 6 novembre.
    Del resto, quel che racconta possiamo dire che è tutto vero, con la scrittura e l'invenzione drammatica che ricostruisce vita e tormenti del grande pittore francese Théodore Gericault (1791-1824), autore del celeberrimo dipinto ''La zattera della Medusa''. Così Maccarinelli per primo sottolinea nelle sue note che ''quella zattera non rappresenta la Francia alla deriva dopo la caduta di Bonaparte o la terribile agonia dei superstiti al naufragio della fregata Meduse, ma il naufragio della vita stessa dell'artista, in una storia d'amore proibita e disperata''.
    Un bel, coinvolgente racconto, tra un alternarsi di sentimenti da rabbiosi a teneri, il furore creativo e la passione civile, con molte interessanti notizie e notazioni, ma mai didascalico nell'invenzione del testo e del dialogo e nella scena firmata da Gianni Carluccio, cui Maccarinelli dà il ritmo e la tensione necessaria avendo anche un gruppo di ottimi interpreti, dal rabbioso e tormentato, impegnativo Gericault che Lorenzo Gleijeses riesce a non far andare mai sopra le righe, alla vivacità e verità del suo assistente di Francesco Roccasecca; la sofferenza e vitalità del sopravvissuto di Claudio Di Palma; l'intenso e credibile zio di Nello Mascia e il dramma e i trasalmenti della Alexandrine di Anna Ammirati, tutti applauditissimi da un pubblico rimasto coinvolto, che li ha chiamati più volte alla ribalta.
   

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