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Violenze in carcere:un detenuto, esagerazioni sulle botte subite

Violenze in carcere:un detenuto, esagerazioni sulle botte subite

Testimonianza al maxi-processo di Santa Maria Capua Vetere

SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASE, 13 marzo 2024, 18:32

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Alcuni detenuti hanno denunciato di avere ricevuto più colpi di quelli che avevano effettivamente avuti e hanno indicato come colpevoli più agenti di quelli che li avevano realmente pestati". Lo ha affermato il teste Cipriano Cioffo, un detenuto, nel corso dell'udienza del maxi-processo sulle violenze commesse dagli agenti penitenziari nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.
    Cioffo - detenuto a Carinola per omicidio - fa parte del gruppo di tre reclusi che, pur essendo stati vittime dei pestaggi, si sono rifiutati di testimoniare contro gli agenti responsabili delle violenze.
    La testimonianza di Cioffo è stata in controtendenza rispetto a quella degli altri detenuti-vittime sentiti fin qui.
    Rispondendo alle domande dell'avvocato Angelo Raucci, difensore di un imputato, Cioffo ha infatti parlato di dichiarazioni enfatizzate sulle lesioni e sugli agenti responsabili.
    Al legale di alcuni imputati, Carlo De Stavola, ha invece risposto, contrariamente a quanto dichiarato dagli altri testimoni, "che la sera del 6 aprile arrivò il vitto e passò l'infermiera bionda con le medicine". Cioffo ha poi ricordato di non essere stato d'accordo con i detenuti promotori delle proteste del 5 aprile, quanto meno per le modalità usate.
    "Minacciavano e offendevano, ed erano aggressivi verso di noi, verso gli agenti e la commissaria Costanzo che intervenne per portare la calma".
   

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