Il sostituto della Direzione
distrettuale antimafia di Napoli Fabrizio Vanorio ha chiesto una
pena di 7 anni e mezzo per i fratelli Antonio e Nicola Diana,
accusati di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto
ritenuti vicini alla fazione del clan dei Casalesi guidata dal
boss Michele Zagaria. In passato i due fratelli, che hanno un
importante azienda di riciclo della plastica, si erano costruiti
una fama di imprenditori antimafia, anche perché figli di Mario
Diana, vittima innocente della criminalità organizzata.
Una "patente" di legalità fermamente respinta dal pm della
Dda durante la requisitoria tenuta davanti al collegio del
tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Per Vanorio, "i fratelli
Diana sono degli imprenditori collusi con la camorra, rientrano
nel cerchio magico di Zagaria e si sono nascosti dietro al finto
impegno antimafia per essere credibili agli occhi della
giustizia. Anche le denunce degli attentati erano finte". Per
Vanorio, i Diana, detti "i repezzati", si "sono sempre
interfacciati in modo attento con la camorra, e con le loro
società, mediante il cambio assegni, il clan poteva eludere i
sistemi antiriciclaggio e pagare gli stipendi agli affiliati".
Secondo il pm anticamorra, dunque, i fratelli Diana sarebbero
sempre stati dalla parte del clan, con il quale avrebbero
stretto un patto criminale che avrebbe loro permesso di godere
di una protezione e di una tranquillità operativa tali da
permettere di raggiungere, nell'area territoriale di competenza
del clan, una posizione imprenditoriale privilegiata.
Ad accusare i due fratelli, che si sono sempre difesi
definendosi imprenditori taglieggiati dalla camorra, numerosi
collaboratori di giustizia con un passato da stretti
collaboratori di Michele Zagaria, come Attilio Pellegrino,
Massimiliano Caterino e l'imprenditore Francesco Zagaria. I
fratelli Diana hanno denunciato diversi attentati intimidatori
che avrebbero subito dal clan, come dei proiettili esplosi verso
gli uffici amministrativi dell'azienda o il furto di alcuni
camion.
Oggi il pm Vanorio, oltre a chiedere la condanna dei
fratelli, ha chiesto sentenza di non luogo a procedere per morte
del reo nei confronti di Armando Diana, zio di Antonio e Nicola.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA