(di Francesco Gallo)
"Invecchiare è un'ingiuria. Non si
fa. Si dovrebbe morire anche cinque, sei anni prima di quelli
previsti, ma lasciandoti però un corpo di trenta, quaranta anni
al massimo". Così al Palazzo Reale di Napoli Sabrina Ferilli
parla di Gloria, la serie di Raiuno che ha ricevuto il Nastro
d'argento alla serialità dal Sindacato Giornalisti
Cinematografici.
"Questo aspetto della serie è stato abbastanza liberatorio,
ovvero poter raccontare quando non si è più giovani. Gloria - ha
continuato l'attrice, 59 anni - è un personaggio che ho amato
molto, ma ho avuto paura di fare. Mi ha convinta Maria Pia
Ammirati (direttrice di Rai Fiction) perché è partita proprio da
lei questa proposta. Un giorno mi chiama e mi dice: trovo giusto
che torni in Rai da cui manchi da dieci anni. Mi fa poi leggere
questo copione. Io ero perplessa, i miei personaggi sono tutti
caratterizzati da un impegno civile o sociale, sono sempre state
madri coraggio, da Bibbiano all'Ilva, e qui mi propongono una
pazza traditrice, una madre sconsiderata, una che gioca con la
malattia pur di avvantaggiarsi nella professione. Mi sono detta:
questo è un azzardo, è un personaggio dissacrante, ma alla fine
mi sono divertita. Anzi è stata una boccata di ossigeno,
nonostante Gloria sia il personaggio che fa meno simpatia,
perché è una donna che mente e tutti gli altri sono sue
vittime".
Così la Ferilli su questo personaggio negativo di un'attrice a
fine carriera che ormai gira solo spot pubblicitari e non si
capacita di essere stata dimenticata dalle grandi produzioni.
Cosa pensa degli influencer che sono protagonisti anche di
questa serie?
"Non li amo molto, ma il problema sono piuttosto le fake news
che girano in rete, non loro. Se gli influencer si limitano a
vendere le creme che problema c'è".
Un suo sogno nel cassetto?
"Fino a qualche anno fa volevo fare Anita Garibaldi, ma oramai
con l'età non mi posso più permettere di fare certi personaggi
femminili. Mi sarebbe piaciuto tantissimo anche interpretare
Anna Karenina, ma non ci sono riuscita".
Cosa pensa del politicamente corretto?
"Penso che mi fa schifo e che non difende niente e nessuno, il
politicamente corretto è solo una moda che finirà".
Come vede gli uomini di oggi che nei film sono sempre tanto
deboli e bistrattati?
"Anche qui è tutta una moda. Non è vero che sia così. È come il
politicamente corretto, adesso vengono rappresentati come deboli
e frustrati, ma non credo sia la realtà".
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