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MagicaMente 2024 al via l'8 giugno nella Reggia di Portici

MagicaMente 2024 al via l'8 giugno nella Reggia di Portici

Da' inizio agli eventi estivi de Il Pozzo e Il Pendolo Teatro

NAPOLI, 05 giugno 2024, 13:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

È il Mare il tema individuato per la quarta edizione della rassegna MagicaMente, che prenderà il via sabato prossimo, 8 giugno (ore 21) nella Reggia di Portici, negli spazi del Campo della Pallacorda, organizzata dal Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli. MagicaMente, rilevano gli organizzatori, è un progetto nato tre anni fa "come spazio condiviso con artisti e compagnie, che ha ricercato cornici suggestive, luoghi alternativi ai teatri, dove fare riecheggiare il teatro". Nelle prime due edizioni la rassegna è stata ospitata a Castel dell'Ovo, al Chiostro di San Domenico Maggiore, al Maschio Angioino, al Museo Ferroviario di Pietrarsa, immaginandola dal principio itinerante e modellandola in funzione dei luoghi ospitanti. Dallo scorso anno è stata scelta una sede stabile come la Reggia di Portici, nella quale "consolidare l'identità della rassegna con un ampio calendario di appuntamenti che partiranno con questo primo segmento di giugno, per rafforzare la concretezza e la stabilità della collaborazione tra il Pozzo e il Pendolo Teatro, il Dipartimento di Agraria, il Musa e il Comune di Portici". "Tre anni fa - sottolinea Annamaria Russo, direttrice artistica - questo progetto è nato come un esperimento che aveva il carattere di un azzardo: realtà distanti fisicamente e con vocazioni molto diverse, s'incontravano per mettere a punto un'idea che facesse centro sulla bellezza. MagicaMente è diventata una realtà che ci ha regalato risultati di gran lunga superiori a quelli sperati.
    Un bilancio che ci ha stimolati non semplicemente a replicare, ma a rilanciare".
    Sono tre gli spettacoli programmati in questo prima parte della rassegna, che prenderà il via con Paolo Cresta in Novecento di Alessandro Baricco. È la storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa, una musica che non esiste da nessuna altra parte che non sia l'oceano. Poche pagine, una sinfonia di parole, e una storia che sembra riecheggiare leggende d'altri tempi. Si afferma ancora: "Il suo nome è Novecento, il suo mondo una nave dalla quale non sa scendere. Perché oltre quella nave c'è la vita. Quella vera.
    E la musica, quella che "suona perché l'oceano è grande e fa paura" è invece l'unica vita che sa immaginare. È una musica che può suonare attraverso ottantotto tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. L'unica musica che Novecento sa suonare. La sola vita che può vivere".
    È un viaggio fra le pagine del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez lo spettacolo Cent'anni di solitudine, in scena sabato 15 giugno, 'guidato' dalle parole di Paolo Cresta e la musica dal vivo dei Ringe Ringe Raja, nell'adattamento e regia di Annamaria Russo e Ciro Sabatino. Le parole si fanno musica e la musica si fa parola, tra le suggestioni di un paese che vivrà fino a quando la stirpe del suo fondatore avrà vita, tra una ridda di sentimenti estremi e l'ineluttabile solitudine di mille personaggi che non riescono mai ad essere soli. Un racconto musicale, un concerto di parole per uno spettacolo che vorrebbe essere una preghiera laica, dedicata all'immensità della letteratura.
    A chiudere questo primo segmento di MagicaMente 2024, sabato 22 giugno, sarà Tu, mio di Erri de Luca, con Nico Ciliberti e Giacinto Piracci, per la regia di Annamaria Russo. È una storia d'amore straniante, sullo sfondo dell'isola d'Ischia. Il mare, la musica, le voci dei pescatori e quelle più lontane di una guerra finita da poco "raccontano" l'affresco di un'epoca e di un'età difficili. Tu, mio è un racconto di superamento della cosiddetta linea d'ombra, centrato sul passaggio dai privilegi dell'adolescenza alla ruvidezza della maturità. L'elemento dominante del racconto è proprio la ricerca delle contraddizioni e il passaggio d'identità.
   

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