Protesta stamani dinanzi alla
direzione generale della Asl Napoli 1 Centro al Frullone da
parte degli operatori socio-sanitari del gruppo Gesco in lotta
contro i circa 300 licenziamenti che scatteranno dal 31 ottobre
prossimo. La mobilitazione prosegue dal 7 ottobre scorso e non
si fermerà fino a quando la Asl Napoli 1 Centro non farà un
passo indietro rispetto alla decisione improvvisa di rescindere
con 14 mesi di anticipo il contratto con un raggruppamento di
cooperative sociali con capofila Gesco, per l'affidamento dei
servizi psicosociali negli ospedali, nei centri diurni, nelle
strutture residenziali, dove si assistono anziani, disabili,
persone con problemi di dipendenze, malati di Alzheimer,
sofferenti psichici.
Da inizio mese - si legge in una nota diffusa da Gesco - il
collettivo di operatori sociali ha manifestato pacificamente per
difendere i posti di lavoro occupando simbolicamente il Maschio
Angioino, la sede delle Posta centrale, gli ingressi di Palazzo
Reale, il Mann, l'aeroporto di Capodichino e manifestando più
volte in piazza del Plebiscito di fronte alla sede della
Prefettura.
Ieri sera, intanto, il Consiglio Comunale di Napoli ha
approvato all'unanimità un ordine del giorno che sostiene le
ragioni dei 300 operatori di Gesco ma la situazione appare
ancora ferma. "Le nostre domande continuano a non avere risposte
- spiega Sergio D'Angelo, fondatore di Gesco - dall'Asl Napoli1
Centro. Innanzitutto per quali motivi l' Asl ha ritenuto di
dover stipulare frettolosamente una convenzione con l'università
Vanvitelli e con l'Asl di Caserta, per ottenere da loro la
possibilità di assumere circa 300 operatori quando l'emergenza
era invece costituita dalla carenza di infermieri e medici,
mentre le funzioni degli Oss erano coperte da un regolare
contratto con Gesco".
"Poi ci chiediamo - prosegue D'Angelo - per quale motivo
l'Asl rinuncia a questo patrimonio di conoscenze, di esperienze
riconosciute a livello nazionale e divenute patrimonio pubblico,
causando l'interruzione di percorsi di successo riabilitativo e
di integrazione sociale e lavorativa. E infine ci chiediamo
quali pressioni abbia mai potuto subire l'Asl per arrivare a
risolvere anticipatamente il contratto con Gesco, esponendosi a
sua volta al rischio di dover pagare costosissimi risarcimenti".
Tutte domande che attendono ancora delle risposte, mentre la
vertenza va avanti. Oggi nella sede del Frullone sono stati
anche distribuiti volantini bilingue (italiano e inglese) sulla
vertenza degli Oss.
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